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Classificazione dei Disturbi di Personalità secondo il DSM-5

I Disturbi di Personalità, secondo il DSM-5, sono suddivisi in dieci tipologie e tre cluster. Il Modello Alternativo propone un approccio basato sul funzionamento del sé e interpersonale, valutando tratti patologici in cinque domini. Questa visione offre una diagnosi più flessibile e adatta alla complessità dei disturbi.

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1

Il ______ Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ______ Edizione (DSM-5), è stato pubblicato nel ______ dall'______ Psychiatric Association.

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Manuale Quinta 2013 American

2

I Disturbi di Personalità (DP) sono divisi in ______ tipologie e raggruppati in tre cluster: ______, ______ e ______.

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dieci A B C

3

I DP sono caratterizzati da modelli persistenti che differiscono dalle ______ culturali e si manifestano in aree come ______ e ______.

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norme cognizione affettività

4

Per una diagnosi di DP, i tratti devono essere visibili in età adulta, ma iniziano tipicamente durante ______ o l'inizio dell'______.

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l'adolescenza età adulta

5

Componenti principali AMPD

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Funzionamento del sé (identità, autodirezione) e funzionamento interpersonale (empatia, intimità).

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Domini dei tratti patologici AMPD

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Negativismo, distacco, antagonismo, disinibizione, psicotismo.

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Obiettivo del Modello Alternativo AMPD

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Diagnosi flessibile e dinamica, adatta alla variabilità individuale e al cambiamento nel tempo.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Classificazione dei Disturbi di Personalità secondo il DSM-5

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione (DSM-5), pubblicato dall'American Psychiatric Association (APA) nel 2013, suddivide i Disturbi di Personalità (DP) in dieci tipologie specifiche, che sono ulteriormente raggruppate in tre cluster denominati A, B e C. I disturbi di personalità sono definiti come modelli persistenti di comportamento, cognizione e affettività che si discostano marcatamente dalle norme culturali, risultando in un funzionamento alterato e/o sofferenza significativa. Questi modelli si manifestano in due o più delle seguenti aree: cognizione (cioè il modo in cui si percepiscono e interpretano le cose), affettività (la gamma, l'intensità, la labilità e l'adeguatezza della risposta emotiva), funzionamento interpersonale e controllo degli impulsi. Per essere diagnosticati, i DP devono essere evidenti durante l'età adulta, con tratti che iniziano a manifestarsi tipicamente durante l'adolescenza o l'inizio dell'età adulta. Nonostante la chiarezza della classificazione, il DSM-5 riconosce che la rigidità di questa suddivisione può non catturare la complessità dei disturbi di personalità, spesso caratterizzati da sintomi che si sovrappongono tra diverse categorie diagnostiche.
Maschere teatrali con diverse espressioni appese a parete neutra, dai colori vivaci ai toni sobri, con elastici neri pendenti.

Modello Alternativo per la Diagnosi dei Disturbi di Personalità

Il DSM-5 introduce anche un Modello Alternativo per i Disturbi di Personalità (AMPD), proposto come approccio complementare alla classificazione tradizionale. Questo modello si concentra maggiormente sul funzionamento della personalità e sulla gravità dei tratti patologici, piuttosto che su categorie diagnostiche fisse. L'AMPD valuta il funzionamento della personalità attraverso due componenti principali: il funzionamento del sé (identità e autodirezione) e il funzionamento interpersonale (empatia e intimità). Inoltre, identifica e misura i tratti patologici di personalità attraverso cinque domini: negativismo, distacco, antagonismo, disinibizione e psicotismo. Questo modello mira a fornire una diagnosi più flessibile e dinamica, che possa adattarsi meglio alla variabilità individuale e alla possibilità di cambiamento nel tempo. La sua introduzione nel DSM-5 rappresenta un passo importante verso un approccio più olistico e meno categorico alla comprensione dei disturbi di personalità.