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La globalizzazione, processo di interconnessione globale, ha subito un'accelerazione con l'era digitale, influenzando economie e culture. Le tecnologie hanno ampliato il divario tra centro e periferia, sollevando questioni di equità e sostenibilità.
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La globalizzazione è un processo che porta all'integrazione di economie, politiche, tecnologie, culture e ambiente tra paesi e popolazioni a livello mondiale
Proto-globalizzazione
La proto-globalizzazione si manifesta con i primi scambi commerciali transcontinentali e si intensifica con l'espansione europea del XVI secolo
Prima globalizzazione
La prima globalizzazione del XIX secolo è caratterizzata dall'utilizzo di tecnologie come il telegrafo e i trasporti a vapore, che hanno facilitato il commercio e la mobilità delle persone
La seconda globalizzazione è caratterizzata da una maggiore integrazione economica e da un flusso senza precedenti di capitali, beni, servizi e informazioni, accelerato dall'avvento di Internet e la digitalizzazione
L'avanzamento tecnologico ha portato a un incremento esponenziale dei costi di ricerca e sviluppo, richiedendo investimenti significativi in termini di capitale e risorse umane
La capacità di innovare e competere è sempre più legata alla disponibilità di risorse finanziarie e alla qualità dell'istruzione e della formazione professionale, ponendo sfide alle economie globali
Le aziende e i paesi devono adottare strategie per gestire efficacemente gli investimenti in R&D e per promuovere l'innovazione
La globalizzazione ha generato criticità come disuguaglianze economiche, sfruttamento del lavoro, distruzione ambientale, perdita di identità culturali e il digital divide
Disuguaglianze e dinamiche di sfruttamento tra paesi industrializzati e in via di sviluppo
Le teorie marxiste mettono in luce le disuguaglianze e le dinamiche di sfruttamento tra paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo
Teoria del sistema-mondo
La teoria del sistema-mondo di Wallerstein descrive una gerarchia globale in cui il centro detiene il potere economico e tecnologico, mentre la periferia è relegata a un ruolo subordinato
Il modello di crescita economica lineare di Rostow prevede cinque fasi di sviluppo da una società tradizionale a una di consumo di massa, ma è stato criticato per la sua visione unidirezionale e per non aver tenuto conto delle complesse interazioni tra fattori interni ed esterni che influenzano lo sviluppo