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Il Teatro dell'Assurdo, emerso nel dopoguerra, rappresenta un mondo senza logica. Autori come Beckett e Ionesco usano dialoghi circolari e trame non lineari per esplorare l'assurdità dell'esistenza, influenzando profondamente il teatro moderno con opere iconiche come 'Aspettando Godot'.
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Il Teatro dell'Assurdo nasce nel contesto post-seconda guerra mondiale come movimento teatrale che si distingue per la rottura con le convenzioni drammatiche tradizionali
Il termine "Teatro dell'Assurdo" è stato coniato da Martin Esslin nel suo saggio del 1961
Il Teatro dell'Assurdo è influenzato dall'esistenzialismo e dal senso di disorientamento dell'epoca post-seconda guerra mondiale
Samuel Beckett, con la sua opera "Aspettando Godot", esplora l'assurdità dell'esistenza umana attraverso dialoghi circolari, situazioni paradossali e trame non lineari
Eugène Ionesco, con la sua opera "La cantatrice calva", mette in scena un mondo privo di significato e logica, dove i personaggi lottano contro un destino incomprensibile e una comunicazione fallimentare
Friedrich Dürrenmatt, con opere come "I fisici" e "La visita della vecchia signora", utilizza la satira e il grottesco per criticare la società e affrontare tematiche come la responsabilità etica e la corruzione morale
Arthur Adamov, attraverso opere come "Il ping-pong", riflette sull'alienazione e la perdita di senso nell'esistenza moderna, utilizzando simbolismi e situazioni kafkiane
Jean Genet, con opere come "Le serve" e "Il balcone", esplora le dinamiche del potere, dell'identità e della marginalità, utilizzando un linguaggio poetico e una struttura drammaturgica innovativa