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La crisi della Repubblica Romana e la riforma agraria dei Gracchi

La crisi della Repubblica Romana fu segnata dalle riforme agrarie dei Gracchi, le riforme militari di Gaio Mario e le guerre mitridatiche. Questi eventi portarono all'ascesa di figure come Silla e Cesare, culminando nella transizione dall'era repubblicana a quella imperiale con Augusto.

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1

Crisi piccola proprietà agricola

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Assenza contadini per guerre, concorrenza latifondi e manodopera servile.

2

Conseguenze urbanizzazione plebe rurale

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Tensioni e instabilità a Roma, aumento disuguaglianza sociale.

3

Misure Stato romano contro malcontento

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Distribuzione grano a basso costo o gratis, organizzazione giochi pubblici.

4

La Lex Sempronia Agraria, introdotta da Tiberio Gracco, aveva l'obiettivo di redistribuire le terre in eccesso ai ______ senza ______.

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cittadini terra

5

Gaio Gracco, divenuto tribuno nel ______ a.C., cercò di estendere la ______ romana agli alleati italici, ma fu assassinato nel ______ a.C.

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123 cittadinanza 121

6

Prima elezione a console di Gaio Mario

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107 a.C., Gaio Mario diventa console per la prima volta.

7

Arruolamento dei proletari

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Riforme di Mario permettono ai cittadini senza proprietà di entrare nell'esercito.

8

Conseguenze della guerra sociale

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91-88 a.C., cittadinanza romana concessa agli alleati italici non ribelli.

9

Le ______ mitridatiche si svolsero tra il 88 e il 63 a.C. e furono un conflitto tra ______ e il regno del ______.

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guerre Roma Ponto

10

Silla cercò di rafforzare il ______ e ridurre l'influenza dei ______ della plebe con le sue riforme.

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Senato tribuni

11

Dopo aver rinunciato al potere nel 79 a.C., Silla morì l'anno seguente, lasciando una situazione di ______ politica.

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tensione

12

Componenti primo triumvirato

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Gaio Giulio Cesare, Gneo Pompeo Magno, Marco Licinio Crasso.

13

Morte di Crasso e conseguenze

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Crasso muore nel 53 a.C., deterioramento rapporti Cesare-Pompeo, guerra civile.

14

Battaglia di Azio e risultato

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31 a.C., scontro decisivo Ottaviano vs Marco Antonio, Ottaviano vince, fine Repubblica.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La crisi della Repubblica Romana e la riforma agraria dei Gracchi

Nel corso del II secolo a.C., la Repubblica Romana attraversò un periodo di profonde trasformazioni sociali ed economiche, aggravate dall'espansione territoriale e dalle guerre di conquista. La crisi della piccola proprietà agricola, dovuta all'assenza prolungata dei contadini chiamati alle armi e alla concorrenza dei latifondi gestiti con manodopera servile, portò a un incremento della disuguaglianza sociale. La conseguente urbanizzazione della plebe rurale, che si riversava a Roma in cerca di sostentamento, creò tensioni e instabilità. Per placare il malcontento, lo Stato romano implementò la pratica della distribuzione di grano a basso costo o gratuitamente e organizzò giochi pubblici per intrattenere la popolazione.
Statua in bronzo di Tiberio Gracco con mano estesa, spighe d'oro ai piedi e soldato romano e colonna antica ai lati sotto cielo azzurro.

I tentativi di riforma dei fratelli Gracchi

La crescente crisi sociale indusse Tiberio Sempronio Gracco, eletto tribuno della plebe nel 133 a.C., a proporre una riforma agraria radicale. La Lex Sempronia Agraria mirava a limitare il possesso di terre dell'agro pubblico a 500 iugeri (circa 125 ettari) per persona, con l'intento di redistribuire l'eccedenza ai cittadini senza terra. Nonostante l'opposizione dell'aristocrazia senatoria, Tiberio riuscì a far approvare la legge, ma la sua azione politica provocò tensioni che culminarono nel suo assassinio durante una tumultuosa rielezione. Gaio Gracco, suo fratello, divenne tribuno nel 123 a.C. e continuò la lotta per la riforma agraria, estendendo il suo programma a misure a favore della plebe e dell'ordine equestre. Gaio cercò anche di estendere la cittadinanza romana agli alleati italici, ma la sua proposta incontrò forte resistenza e portò al suo assassinio nel 121 a.C.

Le riforme militari di Gaio Mario e la guerra sociale

Gaio Mario, eletto console per la prima volta nel 107 a.C., introdusse riforme militari rivoluzionarie che permisero l'arruolamento dei proletari, ovvero i cittadini più poveri, che non possedevano proprietà. Questi soldati, ora dipendenti dallo Stato per la paga e la promessa di terre al termine del servizio, divennero fedeli ai loro generali, minando il tradizionale legame di lealtà verso la Repubblica. La guerra sociale (91-88 a.C.) scoppiò a seguito delle tensioni tra Roma e le città alleate italiane, che chiedevano la cittadinanza romana e l'uguaglianza dei diritti. La guerra si concluse con la concessione della cittadinanza a tutti gli alleati italici che non avevano partecipato alla ribellione.

Le guerre mitridatiche e l'ascesa di Silla

Le guerre mitridatiche (88-63 a.C.) furono un conflitto tra Roma e il regno del Ponto, governato da Mitridate VI. Lucio Cornelio Silla, un generale romano, ottenne importanti vittorie contro Mitridate, ma il suo ritorno a Roma fu segnato da una violenta lotta contro i Populares, il partito politico avversario. Silla marciò su Roma, si impadronì della città e si fece nominare dittatore nel 82 a.C. Le sue riforme costituzionali miravano a rafforzare il Senato e a limitare il potere dei tribuni della plebe. Dopo aver abdicato volontariamente nel 79 a.C., Silla morì l'anno successivo, lasciando un'eredità controversa e un clima di tensione politica che avrebbe portato a ulteriori conflitti.

Il primo triumvirato e la fine della Repubblica

Il primo triumvirato fu un patto non ufficiale stipulato nel 60 a.C. tra Gaio Giulio Cesare, Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso. Questa alleanza politica aveva lo scopo di controllare il potere a Roma, sfruttando le rispettive influenze. Dopo la morte di Crasso nel 53 a.C. e l'inasprirsi dei rapporti con Pompeo, Cesare attraversò il Rubicone nel 49 a.C., dando inizio a una guerra civile che si concluse con la sua vittoria a Farsalo. Cesare divenne dittatore perpetuo, ma il suo governo fu breve: fu assassinato il 15 marzo 44 a.C. Il secondo triumvirato, formato da Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido, sconfisse i cesaricidi a Filippi nel 42 a.C. Successivamente, le tensioni tra Ottaviano e Marco Antonio portarono alla battaglia di Azio nel 31 a.C., dove Ottaviano uscì vittorioso. Questo evento segnò la fine della Repubblica e l'inizio dell'Impero Romano con Ottaviano, noto come Augusto, come primo imperatore.