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La trasformazione della geografia nel corso dell'Ottocento

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L'evoluzione del pensiero geografico ha segnato il passaggio dal determinismo, che vedeva l'ambiente come fattore decisivo nelle dinamiche sociali, al possibilismo, che sottolinea l'adattabilità umana. Elementi come solstizi, equinozi e fusi orari sono fondamentali in geografia fisica, mentre la cartografia e la demografia forniscono strumenti essenziali per l'analisi delle dinamiche popolazionali e territoriali.

Evoluzione del Pensiero Geografico: Dal Determinismo al Possibilismo

La geografia, originariamente incentrata sulla descrizione dei luoghi, ha subito una profonda trasformazione nel corso dell'Ottocento. Friedrich Ratzel, influenzato dalle teorie evoluzionistiche di Charles Darwin, introdusse il concetto di determinismo geografico, sostenendo che l'ambiente naturale esercita un'influenza determinante sugli aspetti culturali, sociali e storici delle società umane. Tuttavia, questa visione fu criticata per la sua tendenza a giustificare atteggiamenti razzisti e imperialisti. In risposta, geografi come Paul Vidal de la Blache e Lucien Febvre, associati alla Scuola degli Annales, proposero il possibilismo geografico, che riconosce l'importanza dell'ambiente ma enfatizza la capacità umana di adattarsi e modificare il proprio contesto attraverso l'innovazione tecnologica e la trasformazione del paesaggio. La geografia contemporanea si avvale di un approccio multidisciplinare, integrando la demografia, l'economia politica e la cartografia per analizzare l'interazione tra l'uomo e l'ambiente, nonché l'impatto spazio-temporale dei fenomeni geografici sulla storia umana.
Mappamondo antico su base in legno scuro con rilievi montuosi e colori naturali, accanto a strumenti di navigazione in ottone su tavolo abbinato.

Prospettiva, Spazio e Tempo nella Geografia

La prospettiva geografica, che definisce il punto di vista da cui si osservano e si interpretano i fenomeni geografici, ha spesso risentito di un approccio eurocentrico, come evidenziato da Marc Bloch nel suo "Apologia della storia". Il concetto di spazio, distinto da quello di luogo, è astratto e richiede un'analisi olistica che tenga conto delle interazioni umane. Marc Augé ha osservato che la globalizzazione ha portato a una predominanza dello spazio sul tempo, ma ha anche sottolineato che lo spazio deve essere inteso come un'esperienza vissuta, non solo come una dimensione fisica. Fernand Braudel ha messo in luce l'importanza del tempo geografico, caratterizzato da lunghi periodi, che spesso sfugge alla percezione immediata ma è cruciale per comprendere i processi storico-culturali. La geografia, quindi, deve considerare sia la dimensione spaziale sia quella temporale per analizzare lo sviluppo delle civiltà e la loro interazione con l'ambiente.

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00

Determinismo geografico

Teoria che vede l'ambiente naturale come fattore determinante per la cultura e la società.

01

Friedrich Ratzel

Geografo che introdusse il determinismo geografico, influenzato da Darwin.

02

Possibilismo geografico

Approccio che riconosce l'influenza dell'ambiente ma sottolinea l'adattabilità umana.

Q&A

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