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La leadership di Stalin nell'Unione Sovietica

L'ascesa di Stalin e la trasformazione dell'URSS sono eventi chiave del XX secolo. Dopo la morte di Lenin, Stalin emerse vincitore nella lotta per la successione, promuovendo l'industrializzazione e la collettivizzazione forzata. Le sue politiche portarono a rapidi cambiamenti economici ma anche a repressione e terrore, con la creazione dei Gulag e la persecuzione di oppositori politici e kulaki.

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1

Dopo la scomparsa di ______ nel 1924, si scatenò una battaglia interna nel Partito Comunista per determinare il suo successore.

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Lenin

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Nel 1921, Lenin introdusse la Nuova Politica Economica, nota come ______, per stimolare l'economia sovietica.

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NEP

3

Stalin riuscì a prevalere sui suoi avversari e a consolidare il suo controllo sul Partito Comunista verso la fine degli ______.

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anni '20

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Fine della NEP

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Nel 1928, Stalin terminò la Nuova Politica Economica per iniziare il primo Piano Quinquennale.

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Collettivizzazione agricoltura

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Il primo Piano Quinquennale mirava a collettivizzare le terre agricole, centralizzando la produzione.

6

Conseguenze industrializzazione

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L'industrializzazione accelerata portò a sviluppo industriale e urbano, ma anche a dure condizioni lavorative.

7

La ______ delle campagne, promossa da ______ per affrontare la crisi agricola, ha portato all'espropriazione delle terre dei contadini.

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collettivizzazione Stalin

8

I contadini benestanti, noti come ______, furono duramente colpiti dalla politica di collettivizzazione.

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kulaki

9

Durante la collettivizzazione, molti kulaki distrussero le loro scorte piuttosto che consegnarle allo ______.

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Stato

10

La risposta di Stalin ai kulaki fu la "______", che portò all'esilio e, in molti casi, all'esecuzione.

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dekulakizzazione

11

Costituzione del 1936 - Appellativo

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Conosciuta come Costituzione di Stalin, dichiarata estremamente democratica.

12

Diritti civili formali - Esempi

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Diritto di voto, uguaglianza di genere, ma non effettivi nella pratica.

13

Ruolo del Partito Comunista - Costituzione 1936

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Rafforzato come forza guida dello Stato, limitazione diritti e libertà individuali.

14

Molti accusati di tradimento e spionaggio furono condannati a morte o mandati nei ______, campi di lavoro in zone isolate dell'URSS.

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Gulag

15

La repressione sotto ______ non risparmiò la Chiesa, perseguendo la politica di ______ dello Stato.

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Stalin ateismo

16

Durante il regime di ______, luoghi di culto furono chiusi e i religiosi perseguitati.

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Stalin

17

Trattato di Rapallo 1922

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Accordo tra URSS e Germania per ristabilire relazioni diplomatiche ed economiche, senza risarcimenti di guerra.

18

Ammessione URSS nella Società delle Nazioni 1934

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Riconoscimento internazionale dell'URSS, che entra a far parte dell'organizzazione per la pace mondiale.

19

Trattato di assistenza reciproca URSS-Francia 1935

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Accordo difensivo contro la minaccia nazista, rafforzando la sicurezza collettiva in Europa.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La lotta per la successione di Lenin e l'ascesa di Stalin

Dopo la morte di Lenin nel 1924, il Partito Comunista fu scosso da una lotta interna per la successione. Tra i principali protagonisti vi furono Lev Trockij, Giuseppe Stalin e Nikolaj Bucharin. Lenin, nelle sue "Lettere al Congresso", aveva espresso riserve su tutti e tre, ma in particolare aveva messo in guardia contro l'ambizione di Stalin. La disputa si incentrò su questioni come il proseguimento della Nuova Politica Economica (NEP), introdotta da Lenin nel 1921 per rilanciare l'economia sovietica attraverso un parziale reintegro del mercato, e la strategia internazionale del comunismo. Bucharin era favorevole al mantenimento della NEP, mentre Trockij sosteneva la necessità di una rivoluzione permanente per esportare il socialismo a livello mondiale. Stalin, inizialmente alleato con Bucharin, si distanziò poi da entrambi, promuovendo la teoria del "socialismo in un solo paese". Attraverso abili manovre politiche e l'uso del sistema di patronage all'interno del partito, Stalin riuscì a isolare e a sconfiggere i suoi rivali, consolidando il suo potere assoluto entro la fine degli anni '20.
Uomo autorevole con cappotto e baffi spessi discute con operai davanti a fabbrica industriale sovietica con ciminiere.

La modernizzazione forzata dell'URSS sotto Stalin

Stalin lanciò un programma di industrializzazione accelerata per trasformare l'Unione Sovietica in una superpotenza industriale. Nel 1928, annunciò la fine della NEP e l'avvio del primo Piano Quinquennale, che mirava a collettivizzare l'agricoltura e a espandere l'industria pesante. Nonostante le difficoltà iniziali e le stime sovrastimate, il primo Piano Quinquennale portò a un significativo aumento della produzione industriale. Il secondo Piano Quinquennale proseguì su questa linea, enfatizzando ulteriormente l'industrializzazione e la meccanizzazione dell'agricoltura. Questi piani portarono a un rapido sviluppo industriale e urbano, ma furono accompagnati da una rigida disciplina lavorativa e da condizioni di vita spesso precarie per i lavoratori.

La collettivizzazione forzata e le sue conseguenze

La collettivizzazione delle campagne, avviata da Stalin per risolvere la crisi agricola e finanziare l'industrializzazione, comportò l'espropriazione delle terre dei contadini e la loro organizzazione in kolchoz (collettivi agricoli) e sovchoz (fattorie statali). I kulaki, contadini benestanti, furono particolarmente colpiti da questa politica e molti reagirono distruggendo le proprie scorte per non cederle allo Stato. La risposta di Stalin fu la "dekulakizzazione", che portò all'esilio, alla confisca dei beni e, in molti casi, all'esecuzione dei kulaki. La collettivizzazione forzata causò una grave carestia, in particolare in Ucraina, dove milioni di persone morirono nel periodo noto come Holodomor.

La Costituzione del 1936 e il consolidamento del potere di Stalin

La Costituzione sovietica del 1936, nota anche come Costituzione di Stalin, fu presentata come la più democratica al mondo. Tuttavia, nonostante l'introduzione di diritti civili formali, come il diritto di voto e l'uguaglianza di genere, la realtà era ben diversa. Il centralismo democratico fu sostituito da un sistema in cui il potere era fortemente centralizzato nelle mani di Stalin e del suo apparato. La Costituzione rafforzò il ruolo del Partito Comunista come forza guida dello Stato e limitò di fatto i diritti e le libertà individuali.

Repressione e terrore: le purghe e i Gulag

Durante gli anni '30, Stalin intensificò la repressione politica attraverso una serie di purghe che colpirono membri del partito, militari, intellettuali e cittadini comuni. Questi furono accusati di tradimento, spionaggio e attività controrivoluzionarie in processi spesso farseschi. Molti furono giustiziati o inviati nei Gulag, campi di lavoro forzato situati in regioni remote dell'URSS, dove le condizioni di vita erano estremamente dure e molti perirono. La repressione si estese anche alla Chiesa e ad altre religioni, con la chiusura di luoghi di culto e la persecuzione dei religiosi, in linea con la politica di ateismo di Stato.

La politica estera di Stalin e l'uscita dall'isolamento

In politica estera, Stalin cercò di rompere l'isolamento diplomatico dell'URSS. Dopo un periodo di cooperazione con la Germania, che culminò nel Trattato di Rapallo del 1922, l'URSS firmò patti di non aggressione con diversi paesi europei. Nel 1934, l'Unione Sovietica fu ammessa nella Società delle Nazioni, segnando un passo importante verso il riconoscimento internazionale. Stalin promosse inoltre la formazione di un fronte popolare antifascista e, nel 1935, firmò un trattato di assistenza reciproca con la Francia, in previsione di un conflitto con la Germania nazista.