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L'ascesa di Stalin e la trasformazione dell'URSS sono eventi chiave del XX secolo. Dopo la morte di Lenin, Stalin emerse vincitore nella lotta per la successione, promuovendo l'industrializzazione e la collettivizzazione forzata. Le sue politiche portarono a rapidi cambiamenti economici ma anche a repressione e terrore, con la creazione dei Gulag e la persecuzione di oppositori politici e kulaki.
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Trockij sosteneva la necessità di una rivoluzione permanente per esportare il socialismo a livello mondiale
Stalin si distanziò dai suoi rivali e promosse la teoria del "socialismo in un solo paese"
Bucharin era favorevole al mantenimento della Nuova Politica Economica introdotta da Lenin
Stalin avviò il primo Piano Quinquennale nel 1928 per collettivizzare l'agricoltura e espandere l'industria pesante
Il secondo Piano Quinquennale enfatizzò ulteriormente l'industrializzazione e la meccanizzazione dell'agricoltura
L'industrializzazione portò a un rapido sviluppo, ma anche a una rigida disciplina lavorativa e a condizioni di vita precarie per i lavoratori
Stalin avviò la collettivizzazione forzata delle campagne, espropriando le terre dei contadini e organizzandoli in kolchoz e sovchoz
I kulaki, contadini benestanti, furono particolarmente colpiti dalla politica di collettivizzazione e molti furono perseguitati e giustiziati
La collettivizzazione forzata causò una grave carestia e la repressione politica si intensificò con la "dekulakizzazione" e la persecuzione delle religioni
La Costituzione del 1936 fu presentata come la più democratica al mondo, ma in realtà limitava i diritti e le libertà individuali
Il centralismo democratico fu sostituito da un sistema in cui il potere era fortemente centralizzato nelle mani di Stalin e del suo apparato
Durante gli anni '30, Stalin intensificò la repressione politica attraverso purghe che colpirono membri del partito, militari, intellettuali e cittadini comuni