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La storia del popolo ebraico

La divisione del Regno di Israele e l'ascesa dei profeti segnano l'inizio di un'epoca turbolenta, culminata nell'esilio babilonese e nella speranza messianica. Questa fase storica è caratterizzata dalla resilienza e dalla spiritualità ebraica, testimoniata dalla ricostruzione del Tempio e dalle rivolte contro il dominio romano.

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1

Divisione del Regno: Data e Regni Successori

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930 a.C. divisione in Regno di Giuda (capitale Gerusalemme) e Regno d'Israele (capitale Samaria).

2

Caratteristiche Regno di Giuda

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Comprendeva la tribù di Giuda, afflitto da corruzione e tirannia, allontanamento dagli insegnamenti mosaici.

3

Caratteristiche Regno d'Israele

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Formato da dieci tribù, pratiche idolatriche, corruzione e tirannia, distacco dagli insegnamenti mosaici.

4

Ruolo e Messaggio dei Profeti

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Figure ispirate da Dio, interpretavano eventi storici con fede ebraica, esortavano a pentimento e riforma morale/religiosa.

5

Nel ______ a.C., l'Assiria prese il controllo del Regno d'______ e iniziò la diaspora degli ebrei.

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722 Israele

6

Il Regno di ______ subì la distruzione di ______ e la deportazione della popolazione a Babilonia nel ______ a.C.

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Giuda Gerusalemme 586

7

A differenza di altre deportazioni, i ______ permisero agli ebrei di vivere in comunità e mantenere le proprie tradizioni.

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Babilonesi

8

Conquistatore dell'Impero Babilonese

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Ciro il Grande di Persia conquistò l'Impero Babilonese nel 539 a.C.

9

Politica di Ciro verso gli ebrei

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Ciro emise un editto che permetteva agli ebrei di ritornare a Gerusalemme e ricostruire il Tempio.

10

Ruolo di Esdra e Neemia

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Esdra e Neemia riformarono la società ebraica, rafforzando l'osservanza della Legge e ricostruendo le mura di Gerusalemme.

11

Dopo la scomparsa di ______ il Grande nel 323 a.C., i suoi generali divisero il suo ampio regno.

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Alessandro

12

Gerusalemme e la Giudea furono governate dai ______ e successivamente dai ______ dopo la morte di Alessandro il Grande.

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Tolomei Seleucidi

13

La cultura ebraica inizialmente conviveva con le usanze ellenistiche, ma la situazione peggiorò con ______ IV Epifane.

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Antioco

14

Nel 63 a.C., ______ Magno, un comandante romano, occupò Gerusalemme, facendo della Giudea una provincia romana.

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Pompeo

15

Significato di 'Messia'

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'Unto' previsto dalle Scritture ebraiche, simbolo di liberazione e giustizia.

16

Ruolo delle profezie di Isaia e Geremia

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Esprimono l'attesa messianica, rafforzando la speranza in un futuro redentore.

17

Impatto della speranza messianica

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Pilastro della spiritualità ebraica, trasforma le crisi in opportunità di rinnovamento.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Divisione del Regno e l'Ascesa dei Profeti

Dopo la morte di Re Salomone, avvenuta intorno al 930 a.C., il Regno Unito di Israele si divise a causa di tensioni interne e del malcontento verso le politiche autoritarie della dinastia davidica. Il Regno di Giuda, con capitale a Gerusalemme, comprendeva principalmente la tribù di Giuda, mentre il Regno d'Israele, con capitale a Samaria, era costituito dalle restanti dieci tribù. Entrambi i regni furono afflitti da periodi di corruzione, tirannia e pratiche idolatriche, allontanandosi dagli insegnamenti mosaici. In questo contesto di crisi spirituale e politica, emersero figure carismatiche conosciute come profeti, uomini ispirati da Dio che interpretavano gli eventi storici alla luce della fede ebraica. Essi comunicavano messaggi divini, esortando al pentimento e alla riforma morale e religiosa, e denunciando le ingiustizie sociali e il tradimento dell'alleanza con Dio. Tra il IX e il VI secolo a.C., profeti come Amos, Osea, Isaia, Geremia ed Elia si distinsero per il loro impegno nel richiamare il popolo e i sovrani alla fedeltà verso Dio e alla giustizia sociale.
Pergamena antica su sfondo pietra con menorah in metallo, pietre levigate e pianta verde in vaso terracotta, senza testo.

L'Esilio Babilonese e la Diaspora Ebraica

I Regni di Israele e Giuda, indeboliti da conflitti interni e minacciati da potenze esterne, caddero rispettivamente sotto l'egemonia assira e babilonese. Nel 722 a.C., l'Assiria conquistò il Regno d'Israele e deportò molti ebrei, iniziando il processo di diaspora. Il Regno di Giuda, dopo una serie di ribellioni, subì la distruzione di Gerusalemme e la deportazione di gran parte della sua popolazione a Babilonia nel 586 a.C. A differenza di altre deportazioni, i Babilonesi permisero agli ebrei di mantenere un certo grado di autonomia, vivere in comunità, preservare le proprie tradizioni e praticare la fede in Yahweh. Durante l'esilio, i sacerdoti e gli scribi, sostenuti dai profeti, si dedicarono alla conservazione e alla trascrizione delle leggi, dei racconti e delle tradizioni orali israelite, formando un corpus di testi che avrebbe costituito il nucleo delle future Scritture ebraiche. Questo lavoro fu fondamentale per la sopravvivenza dell'identità ebraica e per la continuità della fede durante e dopo l'esilio.

Il Ritorno a Gerusalemme e la Ricostruzione del Tempio

La svolta per gli ebrei esiliati avvenne con la conquista dell'Impero Babilonese da parte di Ciro il Grande di Persia nel 539 a.C. Ciro, noto per la sua politica di tolleranza religiosa, emise un editto che permetteva agli ebrei di ritornare a Gerusalemme e di ricostruire il Tempio, distrutto dai Babilonesi. Il Tempio fu riedificato e consacrato nel 516 a.C., segnando un momento di rinascita spirituale e comunitaria. In questo periodo, figure come Esdra, sacerdote e scriba, e Neemia, governatore, ebbero un ruolo cruciale nel riformare la società ebraica, rafforzando l'osservanza della Legge e la ricostruzione delle mura di Gerusalemme. Questi sforzi contribuirono a ristabilire un senso di identità nazionale e a rinnovare l'impegno religioso del popolo ebraico.

Dall'Era Ellenistica al Dominio Romano

Dopo la morte di Alessandro il Grande nel 323 a.C., il suo vasto impero fu diviso tra i suoi generali. Gerusalemme e la Giudea passarono sotto il controllo dei successori di Alessandro, prima i Tolomei e poi i Seleucidi. Inizialmente, la cultura ebraica coesistette con l'influenza ellenistica, ma la situazione cambiò drasticamente sotto Antioco IV Epifane, che tentò di imporre l'ellenizzazione forzata, profanando il Tempio e introducendo culti pagani. Questo portò alla rivolta dei Maccabei (167-160 a.C.), che riconquistarono l'indipendenza e restaurarono il culto ebraico nel Tempio. Tuttavia, nel 63 a.C., Pompeo Magno, generale romano, conquistò Gerusalemme, e la Giudea divenne una provincia dell'Impero Romano. Le tensioni tra gli ebrei e i Romani culminarono in diverse rivolte, tra cui quella guidata da Bar Kokhba (132-135 d.C.), che fu brutalmente soppressa dall'imperatore Adriano. Nonostante l'oppressione e le persecuzioni, la speranza messianica, ovvero l'attesa di un Messia che avrebbe liberato Israele, rimase un elemento centrale della fede ebraica.

L'Arte dell'Attesa e la Speranza nel Messia

Durante i periodi di esilio e di dominio straniero, la figura del Messia, l'"unto" previsto dalle Scritture ebraiche, assunse un ruolo sempre più importante nella fede ebraica. La promessa di un liberatore giusto e pacifico, che avrebbe restaurato il regno di Israele e portato giustizia e pace, offriva speranza al popolo oppresso. Questa attesa messianica, espressa in particolare attraverso le profezie di Isaia e Geremia, simboleggiava la resilienza e la pazienza degli ebrei di fronte alle avversità. La speranza in un futuro redentore divenne un pilastro della spiritualità ebraica, interpretando i momenti di crisi non solo come prove ma anche come opportunità per un rinnovamento spirituale e comunitario.