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Lo scetticismo filosofico, con Pirrone di Èlide come fondatore, mette in dubbio la conoscenza sensoriale e propone l'atarassia come felicità. Carneade e Sesto Empirico sviluppano ulteriormente la dottrina, influenzando la cultura romana e la filosofia successiva.
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Lo scetticismo si oppone ai principi dogmatici delle scuole filosofiche e pone in dubbio l'affidabilità della conoscenza sensoriale
Vita e periodo storico di Pirrone
Pirrone è vissuto tra il 360 e il 270 a.C. ed è riconosciuto come il fondatore dello scetticismo
Principi fondamentali della filosofia di Pirrone
Pirrone sostiene che la realtà è inconoscibile e suggerisce di raggiungere uno stato di afasia per ottenere l'atarassia, uno stato di serenità e saggezza
A partire dal I secolo a.C., lo scetticismo si evolve in una corrente filosofica che considera l'indagine come un fine in sé e sostiene l'impossibilità di ottenere una conoscenza certa
Confronto con il pensiero di Socrate
A differenza di Socrate, che vedeva il "sapere di non sapere" come punto di partenza, per Pirrone diventa il punto di arrivo
Confronto con epicureismo e stoicismo
Lo scetticismo si distingue per la sua conclusione che la conoscenza è inaccessibile, rendendo superflua la teoria della natura e conducendo l'etica verso un atteggiamento di indifferenza
Carneade difende lo scetticismo dalle critiche stoiche e propone di sostituire il criterio di verità con quello di plausibilità
Visita a Roma e discorsi tenuti
Durante la sua visita a Roma, Carneade suscita ammirazione e polemiche con i suoi discorsi sulla compatibilità e incompatibilità tra giustizia e saggezza
Radicamento dello scetticismo nella cultura romana
Nonostante un incidente diplomatico con Catone il Censore, lo scetticismo si diffonde e si combina con altre dottrine, come lo stoicismo
Dopo un periodo di declino, lo scetticismo trova nuova vitalità con filosofi come Enesidemo, Agrippa e Sesto Empirico
Interpretazione della sképsis
Sesto Empirico considera la sképsis come un'incessante ricerca che evidenzia l'impossibilità di conoscenza certa e la necessità di sospendere il giudizio
Paragone con il pittore Apelle
Sesto Empirico paragona il filosofo scettico al pittore Apelle, che accidentalmente raggiunge l'effetto desiderato, sostenendo che anche il filosofo può raggiungere uno stato di atarassia attraverso la sospensione del giudizio
Sesto Empirico critica la nozione di causalità e sostiene che le apparenze non sono ingannevoli finché non si pretende di utilizzarle per dedurre verità assolute