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La Scolastica e il suo rapporto con fede e ragione

La Scolastica medievale rappresenta un'epoca in cui filosofia e teologia si intrecciano per cercare un equilibrio tra fede e ragione. Figure come Sant'Anselmo e San Tommaso d'Aquino emergono per i loro contributi significativi, con il primo che propone l'argomento ontologico e il secondo che sviluppa una teoria della conoscenza che integra il pensiero aristotelico. La Scolastica si evolve nel tempo, influenzando profondamente il pensiero occidentale.

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1

Origine termine 'scolastica'

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Deriva da 'scolasticus', insegnanti di scuole monastiche e università.

2

Metodo scolastico: fasi

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Lectio, questio, disputatio, determinatio.

3

Filosofi influenti nella Scolastica

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Platone, Agostino, Aristotele.

4

______, con il suo principio 'credo ut intelligam', inizia a indagare la relazione tra fede e ragione, vedendo la prima come base della seconda.

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Anselmo d'Aosta

5

Nel periodo dell'Alta Scolastica, ______ trova un equilibrio tra fede e ragione, considerandole in armonia ma separate.

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Tommaso d'Aquino

6

Credo ut intelligam

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Principio di Sant'Anselmo che afferma la fede come base per comprendere razionalmente Dio.

7

Argomento ontologico

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Dimostrazione di Sant'Anselmo sull'esistenza di Dio come essere massimamente perfetto e quindi necessariamente esistente.

8

Teoria della conoscenza di San Tommaso

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Integrazione del pensiero aristotelico che afferma l'apprendimento degli universali dalle forme reali attraverso l'intelletto.

9

La ______ è la disposizione naturale dell'uomo verso il bene, secondo l'etica di San Tommaso d'Aquino.

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sinderesi

10

Per San Tommaso d'Aquino, la legge ______ deve essere in armonia con la legge naturale per essere giusta.

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umana

11

Le virtù ______, ______, ______ e ______ sono considerate da San Tommaso d'Aquino fondamentali per una vita virtuosa.

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teologali fede speranza carità

12

San Tommaso d'Aquino identifica le virtù ______, ______, ______ e ______ come cardinali per il raggiungimento della beatitudine eterna.

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prudenza giustizia fortezza temperanza

13

Distinzione fede e ragione in Ockham

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Ockham separa fede e ragione: verità di fede oltre la ragione, non soggette a comprensione razionale.

14

Volontarismo teologico di Ockham

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Dio ha volontà libera e misteriosa per Ockham, non limitata da regole fisse o cause finali.

15

Rasoio di Ockham e universali

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Principio di parsimonia: universali come nomi senza reale esistenza, conoscenza umana basata sull'empirismo.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Scolastica: Filosofia e Metodo nel Medioevo

La Scolastica è la corrente filosofica e teologica che ha dominato il pensiero medievale, cercando di armonizzare la fede cristiana con la ragione umana. Il termine "scolastica" deriva da "scolasticus", che indica gli insegnanti delle scuole monastiche e, più tardi, delle nascenti università. Il metodo scolastico si basa su un processo dialettico che inizia con la "lectio", l'interpretazione autoritativa di un testo, segue con la "questio", ovvero la formulazione di una domanda specifica, prosegue con la "disputatio", un dibattito strutturato, e si conclude con la "determinatio", la risoluzione del problema da parte dell'autorità docente. Questo metodo mirava a una profonda comprensione della verità rivelata, integrando la tradizione religiosa con il pensiero filosofico, in particolare quello di Platone, Agostino e, successivamente, Aristotele, considerando la filosofia come "ancilla theologiae" (serva della teologia).
Biblioteca antica con tavolo in legno, libri aperti, sfera armillare in ottone, statue di filosofo e globo terrestre.

Fede e Ragione nella Scolastica

Il rapporto tra fede e ragione è centrale nella filosofia scolastica e si evolve significativamente nel corso del Medioevo. Nella fase prescolastica, si tende a considerare fede e ragione come sostanzialmente coincidenti. Durante l'Alta Scolastica, filosofi come Anselmo d'Aosta iniziano a esplorare la relazione tra le due, con il principio "credo ut intelligam" (credo per comprendere), che pone la fede come presupposto della ragione. Con Tommaso d'Aquino, si raggiunge un punto di equilibrio, dove fede e ragione sono viste in armonia, ma distintamente. Nel tardo Medioevo, la distinzione tra fede e ragione diventa più marcata, con figure come Guglielmo di Ockham che enfatizzano la loro separazione. Anselmo d'Aosta propone anche la prova ontologica dell'esistenza di Dio, che sarà oggetto di dibattito e critica nei secoli successivi.

Il Contributo di Sant'Anselmo e San Tommaso

Sant'Anselmo d'Aosta, con il suo approccio "credo ut intelligam", sostiene che la fede è il fondamento necessario per la comprensione razionale di Dio. Nel suo "Proslogion", elabora l'argomento ontologico, che afferma che l'esistenza di Dio è implicita nella concezione stessa di un essere massimamente perfetto. San Tommaso d'Aquino, figura preminente della Scolastica, nella sua "Summa Theologica", presenta cinque argomenti per dimostrare l'esistenza di Dio e sviluppa una teoria della conoscenza che integra il pensiero aristotelico. Per Tommaso, gli universali hanno un fondamento reale nelle cose come forme e sono appresi dall'intelletto umano. L'anima è vista come immortale e l'etica è radicata nell'essere, con l'uomo che aspira a Dio come causa prima e fine ultimo della propria esistenza.

La Legge e l'Etica in San Tommaso

San Tommaso d'Aquino stabilisce una gerarchia delle leggi che pone la legge eterna al vertice, seguita dalla legge divina, naturale e umana. La legge umana deve riflettere la legge naturale per essere considerata giusta. L'etica tomistica è intrinsecamente connessa alla sua metafisica: l'essere è il criterio dell'agire, e l'uomo, creato a immagine di Dio, è naturalmente orientato verso il bene, una disposizione nota come "sinderesi". Le virtù teologali (fede, speranza e carità) e le virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) sono essenziali per il raggiungimento della beatitudine eterna e per una vita virtuosa in questo mondo.

Guglielmo di Ockham e la Critica alla Scolastica

Guglielmo di Ockham, frate francescano e filosofo, è noto per la sua critica alla Scolastica. La sua filosofia enfatizza la netta distinzione tra fede e ragione, affermando che le verità di fede trascendono la comprensione razionale. Il suo volontarismo teologico attribuisce a Dio una volontà libera e inscrutabile, che non è vincolata da regole fisse. Ockham nega la necessità della metafisica e delle cause finali, concentrandosi sull'analisi empirica del mondo fisico. Con il suo principio noto come "rasoio di Ockham", sostiene che gli universali non hanno un'esistenza reale, ma sono semplicemente nomi, e che la conoscenza umana è limitata alle qualità percepite attraverso i sensi. Questo approccio empirista e nominalista mette in discussione molte delle argomentazioni metafisiche proposte dalla Scolastica, comprese le prove dell'esistenza di Dio.