La trasformazione e solitudine di un giovane intellettuale si intrecciano con la vita contadina e il ritorno di Ghìsola. Riflessioni su tempo, arte e relazioni umane emergono in un contesto di cambiamento personale e sociale, evidenziando il contrasto tra aspirazioni e realtà quotidiana.
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Il protagonista si sente trasformato dopo aver frequentato una scuola tecnica per tre anni
Il protagonista passa da un socialismo attivo a uno più teorico
Il protagonista sente che il tempo scorre troppo velocemente, impedendogli di assimilare appieno le esperienze
Il protagonista trascorre le sue giornate in solitudine in un antico palazzo a Siena
Il protagonista è irritato dalla vista del cielo tra i tetti, ma non riesce a smettere di contemplarlo
I ricordi del protagonista di Firenze e di Ghìsola si mescolano alla malinconia provocata dalle parole del padre
Il protagonista si rende conto di aver erroneamente creduto di essere inferiore ai suoi amici senesi
Nonostante il suo desiderio di diventare pittore, il protagonista dubita delle proprie capacità a causa del suo orgoglio
Nonostante le sue incertezze, il protagonista sogna una vita diversa e migliore
La morte di Toppa, un cane anziano, diventa un momento di riflessione sulla vita e sulla morte per i contadini
La scena si svolge in un ambiente rurale, caratterizzato da una vita austera e da rapporti diretti e spesso aspri tra persone e animali
La reazione di Giacco, un contadino anziano, alla morte di Toppa sottolinea il profondo legame tra l'uomo e l'animale
Dopo cinque anni trascorsi a Poggio a' Meli, Ghìsola torna al suo paese natale di Radda
Ghìsola si sente estranea e fatica ad adattarsi nuovamente alla vita familiare e al lavoro
Il distacco di Ghìsola e la sua riluttanza a partecipare alle attività familiari mettono in luce il divario che si è creato tra lei e il suo ambiente familiare durante gli anni di lontananza
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