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Francesco Petrarca, figura chiave del Rinascimento, viveva diviso tra la ricerca della fama e la spiritualità. Il suo impegno civile e politico, unito all'influenza di Sant'Agostino, hanno definito la sua opera letteraria, anticipando l'Umanesimo.
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Petrarca era costantemente in bilico tra la ricerca della fama letteraria e un cammino di vita più ascetico, lottando tra il desiderio di una vita contemplativa e il ritorno a interessi terreni
Nonostante l'incoronazione a poeta laureato a Roma nel 1341, Petrarca non riuscì a risolvere il suo tormento spirituale, esacerbato dal ritiro in convento del fratello Gherardo
Petrarca visse in una perenne ricerca di equilibrio interiore, combattendo tra il desiderio di una vita più contemplativa e il ritorno a interessi terreni
Petrarca usava la sua arte per influenzare eventi di rilievo, come il ritorno del papato a Roma e la critica alla corruzione della Curia di Avignone, dimostrando il suo coinvolgimento nelle vicende del suo tempo
Petrarca si ergeva a difensore di un ideale di purezza ecclesiastica e appoggiava gli sforzi di Cola di Rienzo per il rinnovamento della grandezza romana, come dimostrato dalle sue epistole a Cola e dal viaggio intrapreso per incontrarlo
L'avversione di Petrarca per la corruzione nella Curia di Avignone lo spinse a lasciare la città nel 1347 e a stabilirsi definitivamente in Italia nel 1353, dove continuò a essere attivo nella vita politica e culturale
Petrarca rappresentava un nuovo modello di intellettuale, un cosmopolita e cortigiano che si distaccava dalla figura dell'intellettuale comunale tipica del Duecento e da Dante Alighieri
Pur accettando la protezione dei signori, Petrarca manteneva una certa indipendenza intellettuale, rifiutando incarichi che lo avrebbero legato troppo strettamente al potere politico grazie alle rendite ecclesiastiche che gli consentivano di vivere senza preoccupazioni economiche
Petrarca considerava la letteratura come un'attività nobile e disinteressata, non subordinata a fini pratici, e aveva un'alta considerazione della dignità del poeta, considerato quasi un sacerdote di un culto sacro
La letteratura aveva acquisito un grande prestigio presso le corti e le classi dirigenti italiane, dove era vista come manifestazione dell'humanitas e come mezzo per raggiungere l'immortalità attraverso la fama
Petrarca si allontanava dalla filosofia scolastica e prediligeva l'approccio agostiniano, incentrato sulla comprensione dell'essere umano e sulla ricerca della verità interiore
La produzione letteraria di Petrarca si può dividere in scritti religioso-morali e trattati "umanistici", ma il suo pensiero è complesso e va oltre questa divisione