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Il film 'La Dolce Vita' di Federico Fellini ha segnato il cinema e la cultura mondiale. Con Marcello Rubini, esplora la Roma del dopoguerra, dando vita ai termini 'dolce vita' e 'paparazzi'.
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Il film esplora temi di decadenza morale e ricerca di significato nella Roma del dopoguerra attraverso gli occhi del protagonista Marcello Rubini
Il termine "dolce vita" è diventato sinonimo di uno stile di vita lussuoso e superficiale, mentre la parola "paparazzi" ha origine dal personaggio Paparazzo nel film
La famosa strada romana e il suo ruolo come punto di ritrovo per il jet set hanno contribuito alla creazione di un'opera che ha definito un'epoca
Originariamente intitolato "Moraldo in città", il film avrebbe dovuto essere un'estensione di "I vitelloni" di Fellini, ma durante lo sviluppo il progetto è stato ristrutturato in una serie di episodi narrativamente indipendenti
La realtà contemporanea di Roma era molto cambiata rispetto ai ricordi di Fellini, portando alla ristrutturazione del film in una serie di episodi
Dopo il ritiro del produttore originale, il film è stato finanziato dalla compagnia RiAma e il titolo è stato cambiato in "La Dolce Vita"
Fellini ha paragonato il film a un rotocalco, con la profondità di un settimanale d'informazione
Il film si ispira a eventi reali, come il celebre bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi e lo scandalo dello spogliarello di Aiché Nana
"La Dolce Vita" non solo rappresenta il mito di Via Veneto, ma contribuisce attivamente a costruirlo, influenzando la percezione pubblica e la copertura mediatica di questo simbolo della vita mondana romana
Il film è articolato in una serie di episodi che si susseguono senza una trama lineare, ma legati dalla presenza del protagonista Marcello Rubini
Ogni episodio è una macrosequenza che esplora un aspetto diverso della vita di Marcello e della società che lo circonda
Nonostante la struttura episodica, il film segue un percorso emotivo ed esistenziale del protagonista, che cerca invano una via di fuga dal vuoto della "dolce vita"