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L'urbanistica nella Roma antica

L'urbanistica di Roma Antica testimonia la trasformazione da un insediamento di pastori a una metropoli di marmo. Innovazioni come l'arco e il cemento hanno permesso la realizzazione di strutture monumentali e l'adozione di schemi urbanistici ortogonali nelle colonie. Edifici pubblici e abitazioni private riflettevano la vita civica e la stratificazione sociale.

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1

La città di ______ nacque come un insediamento di pastori sul ______ e crebbe in modo disordinato.

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Roma colle Palatino

2

A differenza di altre città dell'Impero Romano, ______ si espanse seguendo un modello ______ e unico.

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Roma irregolare

3

Funzione dei castra nell'espansione romana

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Basi per controllo territori e nucleo per colonie permanenti.

4

Schema urbanistico delle nuove città romane

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Pianta ortogonale con cardo e decumano, divisione in isolati regolari.

5

Ruolo e posizione del foro nelle città romane

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Piazza centrale all'incrocio di cardo e decumano, centro vita pubblica e sociale.

6

L'______ a tutto sesto, ereditato dagli ______, fu fondamentale per lo sviluppo di strutture come la cupola.

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arco Etruschi

7

I romani furono pionieri nell'uso del ______, un materiale costituito da calce, sabbia e ______.

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cemento acqua

8

Varianti templi romani

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I templi romani variavano dai greci: esistevano il tempio circolare e il tempio pseudoperiptero con colonne semi-incorporate.

9

Funzione della basilica

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La basilica era usata per mercato, riunioni, tribunale e udienze imperiali; non solo luogo di culto.

10

Importanza edifici pubblici a Roma

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Gli edifici pubblici erano centrali per la vita civica e specchio dell'importanza della sfera pubblica nella cultura romana.

11

A ______, le case dei meno abbienti erano chiamate 'insulae', caratterizzate da spazi ristretti e ______.

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Roma poca luce

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'evoluzione dell'urbanistica nella Roma antica

La città di Roma, che ebbe origine come un insediamento di pastori sul colle Palatino, si sviluppò inizialmente senza un piano urbanistico preciso, risultando in una struttura urbana complessa e disordinata. Le abitazioni, costruite principalmente in mattoni e legno, erano frequentemente soggette a incendi devastanti. L'imperatore Augusto avviò un processo di riorganizzazione urbana, mirando a trasformare l'aspetto della città da una realtà fatta di mattoni a una di marmo, simbolo di eternità e grandezza. Questo processo fu continuato dai suoi successori, che si concentrarono sulla costruzione di imponenti strutture monumentali nel cuore della città, mentre le periferie rimanevano spesso trascurate e caratterizzate da condizioni di vita precarie. A differenza di altre città dell'Impero Romano, che seguivano piani regolari e geometrici, Roma si sviluppò con un modello unico e irregolare, frutto della sua lunga storia e della stratificazione di diverse epoche.
Vista aerea parziale delle rovine del Foro Romano con colonne erette, strada acciottolata e archi di un acquedotto sullo sfondo.

L'architettura militare e l'urbanistica delle colonie romane

L'espansione dell'Impero Romano portò alla creazione di accampamenti militari, noti come castra, che servivano come basi per il controllo dei territori conquistati e spesso si trasformavano in colonie permanenti. Queste nuove città seguivano uno schema urbanistico ortogonale, con due assi principali: il cardo, orientato nord-sud, e il decumano, orientato est-ovest. Le strade secondarie si intersecavano con queste vie principali, dividendo la città in isolati regolari. Al centro dell'incrocio tra cardo e decumano sorgeva il foro, la piazza centrale che fungeva da fulcro della vita pubblica e sociale, circondata da edifici amministrativi, religiosi e commerciali.

Innovazioni tecniche nella costruzione romana

I romani apportarono significative innovazioni nell'ingegneria e nelle tecniche costruttive, che hanno influenzato l'architettura occidentale fino ai giorni nostri. L'arco a tutto sesto, ereditato dagli Etruschi, fu la base per lo sviluppo di nuove forme di coperture come la volta a botte, la volta a crociera e la cupola, quest'ultima spesso realizzata con l'uso di pennacchi per la transizione da una base quadrata a una circolare. I romani utilizzarono anche il cemento, un legante idraulico composto da calce, sabbia e acqua, per unire i mattoni o laterizi. Tra le tecniche murarie, l'opus incertum impiegava pietre irregolari, l'opus reticulatum era caratterizzato da blocchetti disposti a rete, mentre l'opus latericium, realizzato con mattoni, divenne il metodo più diffuso per la sua efficienza e durabilità.

Gli edifici pubblici e la loro funzione nell'urbanistica romana

L'architettura pubblica romana si arricchì di nuove tipologie edilizie che andavano oltre i tradizionali templi. I templi romani, pur ispirandosi a quelli greci, presentavano varianti come il tempio circolare e il tempio pseudoperiptero, con colonne parzialmente inglobate nelle mura della cella. La basilica, una grande struttura rettangolare coperta da una volta a botte, sorgeva di solito vicino al foro e aveva molteplici funzioni: mercato, luogo di riunione, tribunale e spazio per le udienze imperiali. Questi edifici pubblici erano essenziali per la vita civica e riflettevano l'importanza della vita pubblica nella cultura romana.

Le abitazioni private e la stratificazione sociale a Roma

Le abitazioni private a Roma riflettevano la stratificazione sociale dell'epoca. Le insulae erano edifici multifamiliari destinati alla classe meno abbiente, spesso costruiti in altezza con appartamenti piccoli e scarsamente illuminati, privi di servizi igienici adeguati e a rischio incendi. Al piano terra si trovavano spesso botteghe e tabernae. In netto contrasto, le domus erano le residenze dei più ricchi e potenti, caratterizzate da ampi spazi, cortili interni (atrium e peristilio), giardini, fontane e un sistema di riscaldamento a pavimento (hypocaustum). Le domus erano decorate con mosaici, affreschi e sculture, e dotate di bagni privati e un sistema di approvvigionamento idrico avanzato.