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La questione romana e l'impresa garibaldina

L'unificazione italiana e la questione romana rappresentano un periodo storico fondamentale, segnato dall'azione di figure come Cavour e Garibaldi. La presa di Roma e l'annessione del Veneto furono passi decisivi verso la formazione dello Stato italiano moderno, nonostante le tensioni con la Santa Sede.

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1

Significato 'questione romana'

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Conflitto per l'annessione di Roma al Regno d'Italia, con resistenza papale e protezione francese.

2

Ruolo di Camillo Benso, conte di Cavour

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Primo ministro che considerava Roma capitale essenziale per l'unificazione italiana.

3

Dilemma nazionale vs. realpolitik

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Contrasto tra aspirazioni italiane all'unificazione e necessità di manovre diplomatiche caute.

4

Nel ______, ______ ______ tentò di liberare i territori sotto controllo estero, mirando al ______ delle ______ ______.

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1862 Giuseppe Garibaldi Regno Due Sicilie

5

Durante la spedizione, Garibaldi fu ______ e ______ a ______ su ordine del governo italiano.

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fermato catturato Aspromonte

6

L'incidente ad Aspromonte evidenziò il divario tra le ambizioni di Garibaldi e la ______ del governo.

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prudenza

7

Per ridurre le tensioni con la ______, nel ______ la capitale d'Italia fu trasferita da ______ a ______.

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Francia 1864 Torino Firenze

8

Il trasferimento della capitale italiana da Torino a Firenze aveva lo scopo di allontanarla da ______, in un periodo di tensioni internazionali.

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Roma

9

Alleati Italia 1866

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Italia e Prussia contro Impero Austriaco.

10

Esito Terza guerra d'indipendenza

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Vittoria prussiana a Königgrätz decisiva, Austria cede Veneto all'Italia.

11

Nel ______, la fine del ______ ______ francese durante il conflitto con la Prussia portò alla perdita della protezione di Roma.

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1870 Secondo Impero

12

Approfittando della situazione, il ______ ______ intervenne e il ______ settembre ______ le sue truppe entrarono a Roma attraverso una breccia a ______ ______.

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governo italiano 20 1870 Porta Pia

13

Dopo un voto popolare, il ______ fu unito al ______ d'______, e il ______ febbraio ______ Roma divenne la capitale, segnando la fine del processo di unificazione.

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Lazio Regno Italia 3 1871

14

Legge delle Guarentigie (1871)

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Tentativo di risolvere crisi Stato-Chiesa post-annessione Roma, offriva sovranità limitata e immunità diplomatica al Papa.

15

Non expedit

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Dichiarazione di Pio IX che vietava ai cattolici di partecipare alla politica italiana, in risposta al rifiuto della Legge delle Guarentigie.

16

Effetti politici del 'non expedit'

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Influenzò la politica italiana per decenni, causando il declino della Destra storica e l'ascesa della Sinistra nel 1876.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La questione romana e l'impresa garibaldina

Durante il processo di unificazione italiana, la "questione romana" si riferiva al problema dell'integrazione di Roma e del Lazio, allora parte dello Stato Pontificio, nel nascente Regno d'Italia. La questione era complicata dalla presenza di truppe francesi che proteggevano il Papa, ostile all'idea di perdere il suo potere temporale. Il primo ministro piemontese Camillo Benso, conte di Cavour, riteneva essenziale che Roma diventasse la capitale per completare l'unificazione, ma la situazione richiedeva un delicato equilibrio diplomatico. La tensione tra il desiderio nazionale e la realpolitik era palpabile.
Statua equestre in bronzo di uomo in abito e cappello su cavallo impennato, con Basilica di San Pietro sfocata sullo sfondo in bianco e nero.

Le spedizioni garibaldine e la reazione del Regno d'Italia

Giuseppe Garibaldi, eroe nazionale e figura chiave del Risorgimento, organizzò nel 1862 una spedizione di volontari per conquistare i territori ancora sotto dominio straniero, in particolare il Regno delle Due Sicilie. Tuttavia, l'esercito italiano, su ordine del governo che temeva un conflitto internazionale, lo fermò a Aspromonte. Garibaldi fu ferito e catturato, un evento che mise in luce la frattura tra le sue idee rivoluzionarie e la cautela politica del governo italiano. In seguito, per placare le tensioni con la Francia, la capitale fu spostata da Torino a Firenze nel 1864, un gesto simbolico che allontanava la capitale da Roma.

La Terza guerra d'indipendenza e l'annessione del Veneto

La Terza guerra d'indipendenza, combattuta nel 1866, vide l'Italia alleata con la Prussia contro l'Impero Austriaco. Nonostante le sconfitte italiane, la vittoria prussiana a Königgrätz (Sadowa) fu decisiva. In base agli accordi, l'Austria cedette il Veneto all'Italia, mentre il Trentino e la Venezia Giulia rimasero sotto il controllo austriaco. L'annessione del Veneto fu un momento cruciale per l'Italia, che si avvicinava sempre più alla sua forma territoriale attuale.

La presa di Roma e l'annessione al Regno d'Italia

La caduta del Secondo Impero francese nel 1870 durante la guerra franco-prussiana lasciò Roma senza la protezione francese. Il governo italiano colse l'occasione per intervenire e, il 20 settembre 1870, le truppe italiane aprirono una breccia a Porta Pia, entrando a Roma. Dopo un plebiscito che confermò l'annessione, il Lazio fu incorporato nel Regno d'Italia. Il 3 febbraio 1871, Roma fu proclamata capitale, completando l'unificazione nazionale.

La reazione della Santa Sede e le conseguenze politiche

L'annessione di Roma provocò una profonda crisi nei rapporti tra la Santa Sede e il Regno d'Italia. Il governo italiano tentò di mitigare la situazione con la Legge delle Guarentigie (1871), che offriva al Papa una serie di garanzie, tra cui sovranità limitata e immunità diplomatica. Tuttavia, Papa Pio IX non accettò il compromesso e proibì ai cattolici di partecipare alla vita politica italiana, dando inizio al "non expedit". Questo divieto influenzò la politica italiana per decenni, contribuendo al declino della Destra storica e all'ascesa della Sinistra nel 1876.