Feedback
What do you think about us?
Your name
Your email
Message
L'unificazione italiana e la questione romana rappresentano un periodo storico fondamentale, segnato dall'azione di figure come Cavour e Garibaldi. La presa di Roma e l'annessione del Veneto furono passi decisivi verso la formazione dello Stato italiano moderno, nonostante le tensioni con la Santa Sede.
Show More
Durante il processo di unificazione italiana, la "questione romana" si riferiva al problema dell'integrazione di Roma e del Lazio nel nascente Regno d'Italia
La questione era complicata dalla presenza di truppe francesi che proteggevano il Papa, ostile all'idea di perdere il suo potere temporale
La tensione tra il desiderio nazionale e la realpolitik era palpabile durante il processo di unificazione italiana
Nel 1862, Giuseppe Garibaldi organizzò una spedizione di volontari per conquistare i territori ancora sotto dominio straniero, in particolare il Regno delle Due Sicilie
Durante la spedizione a Aspromonte, Garibaldi fu ferito e catturato, mettendo in luce la frattura tra le sue idee rivoluzionarie e la cautela politica del governo italiano
Per placare le tensioni con la Francia, la capitale fu spostata da Torino a Firenze nel 1864, un gesto simbolico che allontanava la capitale da Roma
Nel 1866, l'Italia si alleò con la Prussia contro l'Impero Austriaco nella Terza guerra d'indipendenza
Dopo la vittoria prussiana a Königgrätz, l'Austria cedette il Veneto all'Italia, un momento cruciale per l'unificazione territoriale italiana
Nonostante le sconfitte italiane, la vittoria prussiana a Königgrätz portò alla rimozione del Trentino e della Venezia Giulia dal controllo austriaco
La caduta del Secondo Impero francese durante la guerra franco-prussiana lasciò Roma senza la protezione francese
Il 20 settembre 1870, le truppe italiane aprirono una breccia a Porta Pia, entrando a Roma e portando all'annessione del Lazio al Regno d'Italia
Dopo un plebiscito che confermò l'annessione, il Lazio fu incorporato nel Regno d'Italia e il 3 febbraio 1871, Roma fu proclamata capitale, completando l'unificazione nazionale
L'annessione di Roma provocò una profonda crisi nei rapporti tra la Santa Sede e il Regno d'Italia
Il governo italiano tentò di mitigare la situazione con la Legge delle Guarentigie (1871), che offriva al Papa una serie di garanzie
Papa Pio IX proibì ai cattolici di partecipare alla vita politica italiana, dando inizio al "non expedit" e influenzando il panorama politico italiano per decenni