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L'ascesa di Alessandro e la distruzione di Tebe

Alessandro Magno, salito al trono nel 336 a.C., si distinse come stratega militare, distruggendo Tebe e conquistando l'Impero Persiano. La sua politica di fusione culturale mirava a unire le élite greco-macedoni e orientali, ma generò tensioni. La sua morte nel 323 a.C. segnò la fine di un'era e il declino dei rapporti con le città greche.

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1

Assunzione del trono di Alessandro Magno

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336 a.C., 20 anni, succede a Filippo II dopo assassinio.

2

Caratteristiche leadership Alessandro

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Determinato, abile stratega, contrari aspettative iniziali.

3

Risposta alla ribellione di Tebe

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335 a.C., distruzione Tebe, vendita sopravvissuti come schiavi.

4

Nel ______ a.C., ______ ______ iniziò la sua offensiva contro l'______ ______, sbarcando in ______ ______ con truppe esperte.

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334 Alessandro Magno Impero persiano Asia Minore

5

Alessandro Magno onorò la tomba di ______ a ______ e poi liberò le città ______ in Asia Minore, sostituendo i governi ______ con quelli ______.

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Achille Ilio greche oligarchici democratici

6

Battaglia di Isso - Anno

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333 a.C.

7

Fondazione di Alessandria - Localizzazione

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Egitto

8

Vittoria decisiva di Alessandro - Battaglia

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Gaugamela

9

Alessandro mirava a creare una nuova ______ dirigente fondendo le élite ______-macedoni con quelle orientali.

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classe greco

10

Per promuovere l'integrazione culturale, Alessandro sposò ______, la figlia di un nobile ______.

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Rossane bactriano

11

Adottando la proskỳnesis, una usanza regale ______, Alessandro generò scontento tra i suoi soldati ______.

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orientale macedoni

12

I soldati macedoni di Alessandro percepivano la proskỳnesis come un ______ alle loro tradizioni e temevano un'eccessiva ______ del loro re.

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affronto orientalizzazione

13

Deterioramento rapporti Alessandro-città greche

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Richiesta onori divini da Alessandro, vista come inaccettabile dai greci.

14

Ruolo di Antipatro

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Mantenimento dell'ordine in Europa mentre Alessandro era in Asia.

15

Cambiamento scopo campagna Alessandro

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Da crociata per libertà città greche a tentativo instaurare monarchia universale.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'ascesa di Alessandro e la distruzione di Tebe

Alessandro Magno, figlio di Filippo II di Macedonia, assunse il trono nel 336 a.C. all'età di vent'anni, dopo l'assassinio del padre. Contrariamente alle aspettative di alcuni che lo vedevano come un giovane inesperto, Alessandro si rivelò un leader determinato e un abile stratega militare. Nel 335 a.C., di fronte alla ribellione di Tebe, che aveva attaccato la guarnigione macedone, Alessandro reagì con rapidità e brutalità, rase al suolo la città e vendette i sopravvissuti come schiavi. Questo atto di forza servì da monito per le altre città greche e consolidò la sua autorità. Tuttavia, dimostrò anche pragmatismo politico, risparmiando Atene e ottenendo l'approvazione per la distruzione di Tebe dalla lega greca, sfruttando le rivalità interne per rafforzare il suo potere.
Giovane guerriero con corona d'alloro e armatura in bronzo cavalca destriero marrone scuro in battaglia, tra rovine fumanti e cielo arancione.

La campagna contro l'Impero persiano e la liberazione dell'Asia Minore

Nel 334 a.C., Alessandro Magno lanciò la sua campagna contro l'Impero persiano, sbarcando in Asia Minore con un esercito ben addestrato. Visitò Ilio, rendendo omaggio alla tomba di Achille, e procedette a liberare le città greche dell'Asia Minore, instaurando governi democratici in sostituzione di quelli oligarchici filopersiani. Queste azioni erano inizialmente in linea con l'obiettivo di Filippo di liberare le città greche, ma il gesto di Alessandro di tagliare il nodo gordiano a Gordio simboleggiava le sue ambizioni più vaste di creare un impero che unisse diverse culture.

La conquista di Fenicia, Egitto e Mesopotamia

Alessandro proseguì la sua avanzata, sconfiggendo Dario III nella battaglia di Isso nel 333 a.C. e respingendo le sue offerte di pace. Conquistò le città fenicie, tra cui Tiro dopo un lungo assedio, e si diresse verso l'Egitto, dove fu accolto come liberatore e fondò la città di Alessandria. Dopo aver assunto il titolo di faraone, Alessandro tornò in Mesopotamia, attraversò l'Eufrate e il Tigri, e ottenne una decisiva vittoria su Dario a Gaugamela nel 331 a.C. Queste conquiste furono rese possibili dalle sue straordinarie capacità di comando e dalla debolezza interna dell'Impero persiano.

La politica di fusione culturale e la trasformazione di Alessandro

Alessandro perseguì una politica di fusione culturale, cercando di amalgamare le élite greco-macedoni e orientali in una nuova classe dirigente. Sposò Rossane, figlia di un nobile bactriano, e introdusse giovani persiani nell'esercito macedone. Adottò anche usanze regali orientali, come la proskỳnesis, che causarono malcontento tra i suoi soldati macedoni, i quali vedevano queste pratiche come un affronto alle loro tradizioni e un segno di eccessiva orientalizzazione del loro re.

Il declino dei rapporti con i greci e la fine dell'avventura di Alessandro

Con il passare del tempo, i rapporti tra Alessandro e le città greche si deteriorarono. Mentre Antipatro manteneva l'ordine in Europa, Alessandro iniziò a richiedere onori divini, una pretesa che i greci trovavano inaccettabile. La sua campagna, iniziata come una crociata per la libertà delle città greche, si trasformò in un tentativo di instaurare una monarchia universale. Alessandro morì improvvisamente a Babilonia nel 323 a.C., forse a causa di malaria o avvelenamento. La sua morte provocò una ribellione delle città greche e la guerra lamiaca, che si concluse con la sconfitta delle forze greche e il suicidio di Demostene, che aveva difeso con passione l'indipendenza delle città-stato greche.