La diplomatica e il suo ruolo nella società

La Multifunzionalità dei Documenti nella Storia e nel Diritto

I documenti storici hanno assunto un ruolo cruciale nella società, come riconosciuto dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, che li ha valorizzati non solo per il loro contributo alla storia e all'erudizione, ma anche per la loro importanza nel diritto pubblico e privato. Questa prospettiva mette in luce l'interdipendenza tra la cultura giuridica e quella storico-diplomatica, evidenziando l'importanza della comprensione dei documenti per i giuristi. I documenti possono svolgere diverse funzioni, quali la testimonianza e la prova, e la loro tipicità, cioè la loro aderenza a modelli standard, è plasmata dall'azione umana e dall'evoluzione storica. La diplomatica, la disciplina che si occupa dello studio critico dei documenti, affonda le sue radici nell'antichità e si è sviluppata nel corso dei secoli, beneficiando di impulsi significativi durante l'umanesimo italiano e i periodi della Riforma e della Controriforma.

Evoluzione della Diplomatica e la Criticità dei Documenti

La diplomatica, definita come lo studio critico dei documenti, ha subito un'evoluzione sostanziale dalla sua origine. In epoca antica, l'analisi critica dei documenti era finalizzata a scopi pratico-giudiziari. Durante il primo medioevo, questa pratica subì un declino, per poi rinascere con l'umanesimo italiano, grazie a figure come Lorenzo Valla. Il campo ha ricevuto un ulteriore impulso critico durante la Riforma e la Controriforma, grazie al lavoro di Jean Mabillon, che nel 1681 pubblicò il "De re diplomatica libri VI", un'opera fondamentale per la disciplina. Nel 1765, il Senato di Bologna istituì la prima cattedra di paleografia e diplomatica. Il XIX secolo vide un'espansione nell'utilizzo storico dei documenti diplomatici, con la fondazione di importanti scuole storiche e la pubblicazione di manuali influenti come quelli di Bresslau, Paoli e Bouard.