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L'innovazione di Cimabue nella pittura gotica del XIII secolo rappresenta un momento cruciale nell'evoluzione dell'arte. Con opere come il Crocifisso di San Domenico e la Maestà del Louvre, l'artista introduce elementi di realismo e tridimensionalità, anticipando l'arte rinascimentale e influenzando Giotto.
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Cimabue si formò sotto l'influenza dei mosaici bizantini, ma esplorò nuove tecniche per una rappresentazione più realistica della realtà
Descrizione di Giorgio Vasari
Giorgio Vasari descrive Cimabue come un artista affascinato dalla rappresentazione della vita quotidiana fin dalla giovinezza
Manifestazione nelle opere
L'interesse di Cimabue per la vita quotidiana si riflette nelle sue opere attraverso un'evoluzione stilistica che mira a una maggiore espressività e volumetria delle figure
Crocifisso di San Domenico ad Arezzo
Il Crocifisso, realizzato tra il 1268 e il 1271, mostra l'innovativa rappresentazione di Cristo come animato da un ultimo soffio di vita, con l'uso magistrale del colore e del chiaroscuro
Maestà del Louvre
Dipinta intorno al 1280, questa tavola mostra l'applicazione di una prospettiva gerarchica e l'uso del chiaroscuro per creare un effetto tridimensionale
Madonna di Santa Trinita
Datata tra il 1288 e il 1292, questa tavola mostra un'ulteriore evoluzione del tema mariano con l'uso del chiaroscuro e una composizione spazialmente più complessa
Nonostante le innovazioni, Cimabue mantiene alcuni elementi della tradizione, come l'uso dell'oro e la simmetria nelle composizioni
Le opere di Cimabue anticipano l'arte rinascimentale grazie all'introduzione di elementi di realismo e tridimensionalità
Nonostante le innovazioni, Cimabue mantiene alcuni elementi della tradizione romanico-bizantina, aprendo la strada all'arte del Rinascimento