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Le galere dominarono il commercio marittimo mediterraneo dal X al XVIII secolo, evolvendo dalle navi romane e sfruttando la propulsione mista a vela e remi. L'Arsenale di Venezia divenne il fulcro della costruzione navale, finanziato dallo Stato e dai mercanti. Queste navi, vulnerabili alle condizioni marine, limitavano la navigazione ai mesi estivi. Il rinascimento urbano e il commercio internazionale furono stimolati dall'incremento delle rese agricole, con le città italiane e le Fiandre che emersero come centri cruciali.
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Le galere erano imbarcazioni lunghe e strette, evoluzione delle navi romane, con un unico ponte, una fila di remi su ciascun lato e una vela latina
Le galere erano utilizzate per il commercio marittimo nel Mediterraneo dal X al XVIII secolo, grazie alla loro capacità di propulsione sia a vela che a remi
Le galere differivano dalle antiche biremi e triremi e furono utilizzate sempre più spesso come navi da guerra
La navigazione nel Mediterraneo presentava notevoli rischi a causa di pirati e tempeste, che costringevano le flotte a interrompere le attività durante l'inverno
Il commercio marittimo nel Mediterraneo si svolgeva prevalentemente nei mesi estivi, quando le condizioni meteorologiche erano più favorevoli
La Repubblica di Venezia mantenne la sua preminenza navale grazie alla sinergia tra potere statale, capitale mercantile e sviluppo commerciale
Il rinascimento urbano e il commercio a lunga distanza furono favoriti dal miglioramento delle tecniche agricole, che permisero un incremento delle rese
Le città europee, grazie a una maggiore disponibilità di risorse alimentari, poterono sostenere popolazioni in crescita e diventarono importanti centri del commercio di cereali
Le Fiandre e le città-stato italiane emersero come nodi cruciali del commercio europeo grazie alla loro specializzazione come centri di transito o di produzione di beni destinati all'esportazione