Algorino
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La scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo e l'errore nel credere di aver raggiunto l'Asia aprirono un'era di esplorazioni. Civiltà come Aztechi, Maya e Incas, con le loro ricche culture e avanzate conoscenze, furono sconvolte dalla conquista europea. La missione evangelizzatrice e la spartizione del mondo tra Spagna e Portogallo segnarono l'inizio di un drammatico crollo demografico degli amerindi.
Giovanni II del Portogallo declinò l'opportunità di finanziare l'audace progetto di Cristoforo Colombo, un navigatore genovese che aveva accumulato esperienza nelle acque del Mediterraneo e del Nord Atlantico. Colombo, sostenendo la teoria della sfericità della Terra, proponeva di raggiungere le Indie navigando verso occidente. Dopo il rifiuto portoghese, Colombo si rivolse alla Spagna, dove ottenne il sostegno dei sovrani Ferdinando e Isabella. Il 3 agosto 1492, Colombo partì da Palos con una flotta composta dalle caravelle Niña, Pinta e Santa Maria, nonostante le sfide nel reclutare un equipaggio per un viaggio considerato pericoloso e incerto. Questa spedizione avrebbe segnato l'inizio di un'era di esplorazioni e scoperte globali.
Dopo oltre un mese di navigazione, segnato da tensioni e timori di ammutinamento, l'osservazione di vegetazione galleggiante suggerì la vicinanza di terra. Il 12 ottobre 1492, Colombo e il suo equipaggio sbarcarono su un'isola delle Bahamas che battezzarono San Salvador. Colombo credeva erroneamente di aver raggiunto le coste asiatiche, non rendendosi conto di aver invece scoperto un nuovo continente, che sarebbe stato poi chiamato America in onore dell'esploratore Amerigo Vespucci, che dimostrò che le terre scoperte non erano parte dell'Asia.
Prima dell'arrivo degli europei, l'America ospitava civiltà avanzate con storie e culture indipendenti da quelle europee. Gli Aztechi, con capitale Tenochtitlán nell'odierno Messico, avevano una società stratificata e un impero in tensione tra l'autorità centrale e i suoi sottoposti. I Maya, diffusi nella penisola dello Yucatán e oltre, erano noti per le loro città-stato e per i loro progressi in matematica e astronomia. Gli Incas, il cui impero si estendeva lungo la cordigliera delle Ande, avevano sviluppato un sistema amministrativo centralizzato e una rete stradale efficiente, nonostante l'assenza di animali da soma e della ruota. Siti come Machu Picchu sono esempi dell'ingegneria e dell'architettura inca.
Le civiltà precolombiane presentavano caratteristiche uniche e non devono essere giudicate inferiori per la mancanza di tecnologie come l'aratro, la ruota, la scrittura alfabetica e la moneta, che erano comuni in Europa. Queste società avevano sviluppato sistemi agricoli adatti ai loro ambienti, coltivando alimenti come mais e patate, che divennero essenziali per la dieta mondiale. Inoltre, costruirono imponenti strutture religiose e svilupparono sofisticate conoscenze matematiche e astronomiche, come evidenziato dal calendario maya.
Le civiltà precolombiane furono rapidamente sopraffatte dalla superiorità tecnologica militare degli europei, che disponevano di armi da fuoco, corazze e cavalli. L'impatto psicologico dell'arrivo degli europei fu profondo, con gli indigeni che percepivano gli invasori come esseri sovrannaturali e invincibili. Le cronache dell'epoca, come quelle degli ambasciatori di Montezuma II, descrivono il terrore e la confusione causati dall'incontro con le nuove tecnologie belliche.
La cristianità europea, abbandonata l'idea di crociata, adottò quella di missione evangelizzatrice, che giustificava la diffusione della fede cristiana anche attraverso la conquista. Il papa Alessandro VI, con la bolla Inter caetera, affidò a spagnoli e portoghesi il compito di evangelizzare le nuove terre. Questo portò alla figura dei conquistadores, come Hernán Cortés e Francisco Pizarro, che sottomisero rispettivamente gli Aztechi e gli Incas. Il Trattato di Tordesillas del 1494 stabilì una linea di demarcazione tra le sfere di influenza spagnola e portoghese, ignorando le popolazioni indigene e i loro diritti.
L'arrivo degli europei causò un'ecatombe demografica tra gli amerindi, dovuta non solo alla violenza dei conquistadores ma anche alle malattie portate dal Vecchio Mondo, come il vaiolo, contro le quali gli indigeni non avevano immunità. La popolazione indigena fu decimata da epidemie, schiavitù e sconvolgimento culturale. Figure come Cortés e Pizarro, un tempo esaltate come eroi, sono oggi riconsiderate criticamente per il loro ruolo nello sterminio e nella sottomissione degli amerindi.
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Giovanni II del Portogallo non finanziò il viaggio di Cristoforo Colombo, che si rivolse alla Spagna per ottenere sostegno
La flotta di Colombo
La flotta di Colombo era composta dalle caravelle Niña, Pinta e Santa Maria
Le sfide nel reclutare un equipaggio
Colombo dovette affrontare difficoltà nel reclutare un equipaggio per il viaggio considerato pericoloso e incerto
Dopo oltre un mese di navigazione, Colombo e il suo equipaggio sbarcarono su un'isola delle Bahamas che battezzarono San Salvador, credendo erroneamente di aver raggiunto le coste asiatiche
Gli Aztechi, con capitale Tenochtitlán, avevano una società stratificata e un impero in tensione tra l'autorità centrale e i suoi sottoposti
I Maya, diffusi nella penisola dello Yucatán e oltre, erano noti per le loro città-stato e per i loro progressi in matematica e astronomia
Gli Incas, il cui impero si estendeva lungo la cordigliera delle Ande, avevano sviluppato un sistema amministrativo centralizzato e una rete stradale efficiente, nonostante l'assenza di animali da soma e della ruota
Gli europei, con armi da fuoco, corazze e cavalli, sopraffecero rapidamente le civiltà precolombiane
Gli indigeni percepivano gli europei come esseri sovrannaturali e invincibili, causando terrore e confusione
La cristianità europea giustificò la conquista delle nuove terre con la missione evangelizzatrice, portando alla figura dei conquistadores come Hernán Cortés e Francisco Pizarro
Gli amerindi furono decimati da epidemie, schiavitù e sconvolgimento culturale causati dall'arrivo degli europei
Figure come Cortés e Pizarro, una volta esaltate come eroi, sono oggi riconsiderate per il loro ruolo nello sterminio e nella sottomissione degli amerindi
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