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La Triplice Alleanza e l'espansione coloniale italiana segnarono la politica estera tra il 1882 e il 1912, con eventi chiave come il massacro di Dogali, la battaglia di Adua e la conquista della Libia.
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La Triplice Alleanza fu un patto militare di natura difensiva tra l'Impero Austro-Ungarico, il Regno d'Italia e l'Impero Tedesco, formalizzato nel 1882
L'obiettivo principale della Triplice Alleanza era il mantenimento dell'equilibrio politico in Europa e il contrasto all'espansionismo francese
L'Italia si unì all'alleanza per proteggersi da un'aggressione francese e per consolidare la propria posizione internazionale, accettando di mettere da parte le rivendicazioni irredentiste su territori come Trento e Trieste
L'occupazione di Massaua in Eritrea nel 1885 segnò l'inizio dell'imperialismo italiano in Africa, nonostante le controversie interne riguardo ai costi e ai benefici di tale politica
Il massacro di Dogali nel 1887, causato dalla politica coloniale italiana, portò alla caduta del governo di Agostino Depretis e al rafforzamento della Triplice Alleanza
L'ascesa al trono di Menelik II in Etiopia e la sconfitta italiana nella battaglia di Adua nel 1896 furono un duro colpo per la politica estera italiana, scatenando proteste contro la guerra e il governo di Francesco Crispi
Il successore di Crispi, Antonio di Rudinì, cercò di stabilire la pace con l'Etiopia, riconoscendo la sovranità etiope e consolidando la colonia di Eritrea
Dopo le vicende coloniali, l'Italia cercò un riavvicinamento con Francia e Russia, concludendo trattati commerciali e un accordo di amicizia con la Francia nel 1901
La Triplice Alleanza fu rinnovata più volte, con l'aggiunta di una clausola che riconosceva all'Italia il diritto di avanzare pretese sulla Tripolitania, in Nord Africa
L'interesse dell'Italia per la Libia risale al 1887, ma fu l'azione francese in Marocco nel 1911 a spingere l'Italia a intervenire
Dopo il rifiuto di un ultimatum da parte dell'Impero Ottomano, l'Italia dichiarò guerra e procedette all'occupazione della Tripolitania e della Cirenaica, che furono poi unite sotto il nome di Libia
Nonostante le numerose difficoltà e le perdite subite, l'Italia riuscì a stabilire il proprio controllo sulla Libia, ma questo successo coloniale non si rifletté in una stabilità politica interna
La Triplice Alleanza, un patto militare di natura difensiva, fu formalizzata il 20 maggio 1882 a Vienna tra l'Impero Austro-Ungarico, il Regno d'Italia e l'Impero Tedesco. L'obiettivo principale era il mantenimento dell'equilibrio politico in Europa, contrastando l'espansionismo francese e sostenendo lo status quo territoriale. L'Italia, temendo un'aggressione da parte della Francia e desiderosa di consolidare la propria posizione internazionale, si unì all'alleanza, accettando di mettere da parte, almeno temporaneamente, le rivendicazioni irredentiste su territori come Trento e Trieste, ancora sotto il controllo austriaco.
L'ambizione coloniale italiana prese forma con l'occupazione di Massaua in Eritrea nel 1885, segnando l'inizio dell'imperialismo italiano in Africa. Nonostante le controversie interne riguardo ai costi e ai benefici di tale politica, il governo italiano perseguì l'espansione coloniale, che portò al tragico episodio del massacro di Dogali nel 1887. Questo evento ebbe come conseguenza la caduta del governo di Agostino Depretis e un rafforzamento della Triplice Alleanza, che divenne uno strumento di politica estera più aggressiva, con l'Italia che ottenne la promessa di compensi territoriali in caso di espansioni da parte degli alleati.
La politica estera italiana si trovò di fronte a nuove sfide con l'ascesa al trono di Menelik II in Etiopia, che non riconobbe il trattato di Uccialli, interpretato dall'Italia come un accordo per un protettorato italiano. La sconfitta delle truppe italiane nella battaglia di Adua nel 1896 fu un duro colpo per l'Italia, scatenando proteste contro la guerra e il governo di Francesco Crispi. Il successore, Antonio di Rudinì, cercò di stabilire la pace con l'Etiopia, riconoscendo la sovranità etiope e consolidando la colonia di Eritrea. La politica coloniale si orientò verso una fase di consolidamento, con la restituzione di Kassala all'Egitto e l'istituzione di un'amministrazione civile in Eritrea.
In seguito alle vicende coloniali, l'Italia cercò un riavvicinamento con altre potenze europee, in particolare con Francia e Russia, concludendo trattati commerciali e un accordo di amicizia con la Francia nel 1901, che avevano sottotoni anti-tedeschi e anti-austriaci. La Triplice Alleanza fu rinnovata più volte, nel 1891, nel 1902, nel 1907 e nel 1912, con l'aggiunta di una clausola che riconosceva all'Italia il diritto di avanzare pretese sulla Tripolitania, in Nord Africa.
L'interesse dell'Italia per la Libia risale al 1887, ma fu l'azione francese in Marocco nel 1911 a spingere l'Italia a intervenire. Dopo il rifiuto di un ultimatum da parte dell'Impero Ottomano, l'Italia dichiarò guerra e procedette all'occupazione della Tripolitania e della Cirenaica, che furono poi unite sotto il nome di Libia. Nonostante le numerose difficoltà e le perdite subite, l'Italia riuscì a stabilire il proprio controllo sulla regione, che fu formalmente annessa nel 1912. Questo successo coloniale non si rifletté tuttavia in una stabilità politica interna, evidenziando la complessità e le contraddizioni della politica estera italiana del periodo.
Algorino
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