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La Guerra d'Indipendenza Americana fu scatenata da tensioni fiscali e politiche tra le Tredici Colonie e la Gran Bretagna. Eventi come il Boston Tea Party e il sostegno di Francia e Spagna furono decisivi per la vittoria coloniale e il riconoscimento dell'indipendenza nel 1783.
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Il governo britannico decise di imporre nuove tasse ai coloni americani per recuperare le spese della Guerra dei Sette Anni
I coloni protestarono contro le tasse sottolineando l'ingiustizia di essere tassati senza avere rappresentanti nel Parlamento britannico
Il Parlamento britannico emanò leggi che limitavano l'autonomia coloniale e imponevano nuove tasse, alimentando il risentimento dei coloni
Il "massacro di Boston" e il Tea Act furono eventi che intensificarono la resistenza coloniale e portarono al Boston Tea Party
Il movimento ribelle era composto da gruppi con diverse visioni politiche, da radicali a moderati come Thomas Jefferson e Benjamin Franklin
La Dichiarazione d'Indipendenza, redatta principalmente da Jefferson, enunciava i diritti fondamentali dell'uomo e proclamava la nascita degli Stati Uniti d'America
La guerra iniziò con alcuni successi britannici, ma le colonie ribelli riuscirono a capovolgere le sorti del conflitto grazie all'organizzazione militare e al sostegno internazionale
La battaglia di Saratoga fu un punto di svolta che convinse la Francia a formare un'alleanza militare con le colonie ribelli, mentre l'opinione pubblica europea e alcune correnti politiche in Inghilterra iniziarono a opporsi alla guerra
La resa britannica a Yorktown nel 1781 portò alle trattative di pace che culminarono nel Trattato di Parigi del 1783, con cui la Gran Bretagna riconobbe l'indipendenza delle tredici colonie