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Il pontificato di Bonifacio VIII segna un'era di tensioni tra il Papato e le monarchie nascenti. Con il primo Giubileo e la bolla Unam sanctam, il Papa cercò di riaffermare il potere papale, ma il conflitto con Filippo IV e lo Schiaffo di Anagni evidenziarono il declino dell'autorità universale della Chiesa.
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Durante il pontificato di Bonifacio VIII, l'Europa stava attraversando un periodo di formazione degli Stati nazionali, che portò a tensioni tra il Papato e le monarchie emergenti
Bonifacio VIII si impegnò a rafforzare il potere temporale e spirituale della Chiesa, entrando in conflitto con le monarchie che cercavano di affermare la propria sovranità
L'elezione di Bonifacio VIII fu vista come un tentativo di riaffermare l'autorità papale, ma le sue politiche si scontrarono con la realtà di un'Europa in trasformazione
Nel 1300, Bonifacio VIII indisse il primo Anno Santo, o Giubileo, per rafforzare l'autorità spirituale del Papato e rispondere alle correnti di riforma interna alla Chiesa
Il Giubileo prevedeva l'indulgenza plenaria per i pellegrini che si recavano a Roma e attirò migliaia di fedeli, stimolando anche l'economia romana e il prestigio della sede papale
La scelta del termine "giubileo" si ispirava alla tradizione ebraica del Giubileo, che si celebrava ogni cinquanta anni, e stabilì un precedente per futuri eventi simili nella storia della Chiesa
Il conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo IV ebbe inizio quando il re di Francia impose tasse al clero senza l'approvazione papale per finanziare le sue campagne militari
Bonifacio VIII rispose con la bolla Clericis laicos, che vietava al clero di pagare tasse ai sovrani senza il permesso del Papa
Il conflitto raggiunse il suo apice con la bolla Unam sanctam, in cui Bonifacio VIII affermava l'assoluta supremazia del Papa, e con lo Schiaffo di Anagni, quando il papa fu aggredito e quasi arrestato da emissari del re di Francia e nemici della famiglia Colonna