La condizione umana e il "male di vivere" nella poesia di Montale
La poesia di Montale è pervasa da un profondo senso di precarietà e da un "male di vivere" che riflette il disagio esistenziale dell'individuo moderno. Questo tema, condiviso da altri autori contemporanei come Italo Svevo e Luigi Pirandello, si manifesta in una costante ricerca di risposte e di una verità che possa trascendere la realtà contingente. Montale esplora la condizione umana attraverso la poesia, utilizzandola come strumento per indagare questioni etiche e conoscitive, nella speranza di scoprire un varco verso una possibile redenzione o comprensione più profonda dell'esistenza.La funzione storica e metafisica della poesia in Montale
Montale attribuisce alla poesia un ruolo cruciale sia nel contesto storico che in quello metafisico. Storicamente, la poesia è vista come un mezzo per stimolare la consapevolezza e la critica sociale, opponendosi all'indifferenza e alla brutalità che caratterizzano l'epoca. Metafisicamente, essa diventa uno strumento per indagare la realtà ultima dell'esistenza umana, cercando di svelare il segreto dell'essere e di trovare una via di salvezza. Questa ricerca si concretizza nella "poetica degli oggetti", dove elementi quotidiani acquisiscono una dimensione simbolica e evocativa, senza che il loro significato sia esplicitato, lasciando spazio all'interpretazione del lettore."Ossi di seppia": una biografia in versi e la ricerca di un senso
"Ossi di seppia", la prima raccolta poetica di Montale pubblicata nel 1925, rappresenta un'opera fondamentale nella letteratura italiana del Novecento. Attraverso una sorta di biografia in versi, Montale esplora il percorso intellettuale e emotivo di un "antieroe" che si confronta con la realtà del mondo. Il titolo evoca un senso di vuoto e di malessere esistenziale, e la raccolta si sviluppa come un viaggio dalla giovinezza all'età adulta, segnato da disillusioni e consapevolezze amare. Il paesaggio ligure, con la sua natura aspra e affascinante, diventa metafora della condizione umana e della continua lotta tra speranza e disincanto. Montale si allontana dall'estetismo e dal vitalismo dannunziano, proponendo un'immagine di sobrietà e di introspezione."Le Occasioni": un viaggio attraverso la memoria e la cultura
"Le Occasioni", pubblicata nel 1939, segna un'evoluzione nella poetica di Montale, influenzata dalla sua esperienza a Firenze. La raccolta, che raccoglie poesie composte tra il 1928 e il 1939, intreccia la situazione politica dell'Italia fascista con lo sviluppo personale e poetico dell'autore, in particolare attraverso il rapporto con la figura femminile di Clizia, alter ego della scrittrice Irma Brandeis. La poesia di Montale si fa più complessa e allusiva, con un'ambientazione urbana e frammentaria e un tempo non lineare. Gli oggetti e i dettagli quotidiani diventano simboli di emozioni e stati d'animo, mentre la cultura e la memoria emergono come baluardi contro il degrado morale e civile, preservando i valori essenziali e l'identità dell'individuo.