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La tragedia rinascimentale italiana rivive attraverso la riscoperta dei classici greci e latini, con autori come Trissino e Giraldi Cinzio che reinterpretano il genere. Le Accademie giocano un ruolo chiave nel dibattito e nella sperimentazione teatrale, mentre la
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Gli intellettuali del Rinascimento si ispirarono alla cultura classica per rinnovare il genere della tragedia
Nuove tematiche personali e meno legate alla sfera pubblica e politica
Gli autori cercarono di bilanciare i canoni classici con l'introduzione di elementi innovativi, come la rappresentazione di passioni intense e conflitti interiori
Cambiamento dei gusti e delle aspettative del pubblico
La tragedia rinascimentale si aprì a nuove tematiche per rispecchiare le aspettative del pubblico dell'epoca
La riscoperta della "Poetica" fornì ai drammaturghi italiani un solido fondamento teorico per la composizione delle tragedie
Unità di azione, tempo e luogo
Le prescrizioni aristoteliche furono adattate alle esigenze del teatro rinascimentale, come l'uso delle unità di azione, tempo e luogo
Concetti di mimesi, catarsi e peripeteia
I concetti aristotelici di mimesi, catarsi e peripeteia furono interpretati e applicati alla tragedia rinascimentale
Le Accademie, come l'Accademia della Crusca e l'Accademia Fiorentina, influenzarono la produzione teatrale e promossero la codificazione di una lingua letteraria italiana
Nei circoli culturali si discuteva non solo di poesia e filosofia, ma anche di aspetti pratici del teatro, contribuendo allo sviluppo di una nuova prassi drammaturgica
Con la sua opera, Trissino fu uno dei primi a introdurre la tragedia classica in lingua volgare, rispettando i principi aristotelici
L'opera si distacca dall'imitazione dei modelli greci, riflettendo un profondo pessimismo e una visione della giustizia divina come forza inesorabile
L'opera esplora la dimensione emotiva e passionale dei personaggi, suscitando un vivace dibattito critico