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Gabriele D'Annunzio: vita e opere

Gabriele D'Annunzio, figura emblematica della letteratura italiana, ha attraversato periodi cruciali che hanno segnato la sua produzione letteraria e il suo impegno politico. Dalle prime poesie giovanili fino all'occupazione di Fiume, la sua vita è stata un intreccio di arte, filosofia e azione. Le sue opere, influenzate da Nietzsche e Wagner, esplorano il tema del superuomo in una ricerca di bellezza e grandezza.

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1

Gabriele D'Annunzio, nato a ______ nel ______, è riconosciuto come una figura di spicco nella letteratura italiana e pubblicò 'Il Piacere' nel ______.

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Pescara 1863 1889

2

Opere scritte da D'Annunzio a Napoli (1891-1893)

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L'innocente, Il Trionfo della morte, Poema paradisiaco.

3

Caratteristiche del superuomo dannunziano

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Individuo che ignora le norme morali/sociali, cerca bellezza e potere.

4

D'Annunzio iniziò una relazione con l'attrice ______ ______ e si trasferì nella villa 'La Capponcina' a ______, vicino a Firenze.

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Eleonora Duse Settignano

5

Conseguenze ferita D'Annunzio 1916

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Perdita vista occhio dopo ferita in guerra.

6

Attività D'Annunzio post-convalescenza

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Ripresa servizio attivo fino fine Prima guerra mondiale.

7

D'Annunzio, dopo l'evento noto come 'Impresa di Fiume', si stabilì al 'Vittoriale degli Italiani' fino al suo decesso nel ______ sul ______ di Garda.

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1938 Lago

8

Prime raccolte poetiche D'Annunzio

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Includono 'Primo vere' e 'Canto novo', espressioni iniziali del suo stile lirico.

9

Romanzi psicologici D'Annunzio

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'Il Piacere', 'L'Innocente', 'Il Trionfo della morte' mostrano analisi psicologica e stile ricercato.

10

Influenze filosofiche in D'Annunzio

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Nietzsche e Wagner influenzano opere come 'Le vergini delle rocce' e 'Le Laudi', con temi del superuomo.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Gli Anni Formativi e il Periodo Romano di Gabriele D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio, nato nel 1863 a Pescara, è una delle figure più complesse e influenti della letteratura italiana. La sua educazione iniziò al liceo Cicognini di Prato, dove si mise in luce per il suo precoce talento poetico. A soli sedici anni, pubblicò "Primo vere", una raccolta di poesie finanziata dal padre. Trasferitosi a Roma nel 1881, D'Annunzio adottò uno stile di vita sontuoso e si immerse nell'attività letteraria e giornalistica. Nonostante non avesse completato gli studi universitari, riuscì a farsi un nome attraverso una sapiente auto-promozione. Il suo decennio romano fu segnato dall'incontro con il circolo di intellettuali abruzzesi e dalla pubblicazione di opere come "Il Piacere" (1889), che consolidarono la sua fama di scrittore.
Scrivania in legno con macchina da scrivere vintage, penna stilografica, calamaio, libro aperto e statuetta alata, sotto luce calda.

Il Periodo Napoletano e l'Influenza di Nietzsche

D'Annunzio si trasferì a Napoli tra il 1891 e il 1893, periodo durante il quale scrisse "L'innocente" e "Il Trionfo della morte", oltre al "Poema paradisiaco". In questi anni, l'influenza del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche fu determinante, in particolare la concezione del superuomo, che D'Annunzio reinterpretò e fece propria nelle sue opere, dove il superuomo si manifesta come un individuo che trascende le convenzioni morali e sociali in una costante ricerca di bellezza e potere.

L'Esperienza Politica e la Vita a Settignano

Nel 1897, D'Annunzio entrò in politica come deputato, inizialmente schierato a destra, per poi avvicinarsi alla sinistra. In quell'anno iniziò anche la sua relazione con l'attrice Eleonora Duse e si stabilì a Settignano, presso Firenze, nella villa "La Capponcina". Qui, egli creò un ambiente che rifletteva il suo gusto estetico decadente e continuò a coltivare la sua immagine pubblica, circondandosi di opere d'arte e oggetti di lusso.

L'Esilio in Francia e il Ritorno in Italia

Per sfuggire ai crescenti debiti, D'Annunzio si trasferì in Francia nel 1910. Tuttavia, con l'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale nel 1915, fece ritorno in patria, dove si dedicò alla causa interventista e si arruolò come volontario. Partecipò a numerose azioni belliche, distinguendosi per coraggio e audacia, e nel 1916 fu ferito gravemente, perdendo la vista di un occhio. Dopo un periodo di convalescenza, riprese il servizio attivo fino al termine del conflitto.

L'Occupazione di Fiume e il Ritiro al Vittoriale

Dopo la guerra, nel 1919, D'Annunzio guidò l'occupazione di Fiume, città contesa nel trattato di pace. L'impresa, nota come "Impresa di Fiume", si concluse dopo 15 mesi con la firma del Trattato di Rapallo. D'Annunzio si ritirò quindi al "Vittoriale degli Italiani", una residenza monumentale sul Lago di Garda, dove visse fino alla sua morte nel 1938, avvenuta in circostanze non del tutto chiarite.

Le Opere Letterarie di Gabriele D'Annunzio

L'eredità letteraria di D'Annunzio è vasta e variegata. Oltre alle prime raccolte poetiche come "Primo vere" e "Canto novo", scrisse romanzi di grande impatto psicologico e stilistico come "Il Piacere", "L'Innocente" e "Il Trionfo della morte". Le sue opere più tarde, come "Le vergini delle rocce" e "Le Laudi", riflettono l'influenza di Nietzsche e Wagner e sono pervase dal tema del superuomo, esplorato attraverso una profonda analisi psicologica e una ricerca incessante di bellezza e grandezza.