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Gabriele D'Annunzio, figura emblematica della letteratura italiana, ha attraversato periodi cruciali che hanno segnato la sua produzione letteraria e il suo impegno politico. Dalle prime poesie giovanili fino all'occupazione di Fiume, la sua vita è stata un intreccio di arte, filosofia e azione. Le sue opere, influenzate da Nietzsche e Wagner, esplorano il tema del superuomo in una ricerca di bellezza e grandezza.
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Gabriele D'Annunzio è nato nel 1863 a Pescara e ha iniziato la sua educazione al liceo Cicognini di Prato
Pubblicazione di "Primo vere"
A soli sedici anni, D'Annunzio ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, "Primo vere", finanziata dal padre
D'Annunzio si trasferisce a Roma nel 1881, adotta uno stile di vita sontuoso e si fa un nome attraverso una sapiente auto-promozione
Tra le opere più famose di D'Annunzio si trovano "Il Piacere", "L'Innocente" e "Il Trionfo della morte"
Concetto del superuomo
D'Annunzio ha reinterpretato e fatto proprio il concetto di superuomo di Nietzsche nelle sue opere, dove questo si manifesta come un individuo che trascende le convenzioni morali e sociali
Le opere di D'Annunzio sono caratterizzate da una costante ricerca di bellezza e potere, influenzata anche dalla filosofia di Wagner
Nel 1897, D'Annunzio inizia una relazione con l'attrice Eleonora Duse, che lo accompagnerà per gran parte della sua vita
Iniziale schieramento a destra
Nel 1897, D'Annunzio entra in politica come deputato, schierandosi inizialmente a destra
Avvicinamento alla sinistra
Nel corso degli anni, D'Annunzio si avvicina alla sinistra e si impegna attivamente nella politica italiana
Nel 1919, D'Annunzio guida l'occupazione di Fiume, città contesa nel trattato di pace, e si ritira successivamente al "Vittoriale degli Italiani"
Nel 1910, D'Annunzio si trasferisce in Francia per sfuggire ai debiti, ma fa ritorno in Italia con l'entrata del paese nella Prima guerra mondiale
Ferimento e conseguenze
Durante la guerra, D'Annunzio partecipa attivamente alle azioni belliche e viene ferito gravemente, perdendo la vista di un occhio
Continuazione del servizio attivo
Dopo un periodo di convalescenza, D'Annunzio riprende il servizio attivo fino alla fine del conflitto
D'Annunzio muore nel 1938 al "Vittoriale degli Italiani", lasciando dietro di sé un'eredità letteraria vasta e variegata