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Ugo Foscolo e la sua visione materialista dell'universo si svelano attraverso opere come 'Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis' e i 'Sonetti'. Il poeta affronta temi come l'amore, la bellezza, la morte e il culto dei morti, cercando un significato nella vita attraverso l'arte e la poesia.
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Foscolo adotta una visione materialista dell'universo, interpretato come un eterno ciclo di creazione e distruzione
Secondo Foscolo, l'universo è privo di interventi divini
La visione materialista di Foscolo lo porta a confrontarsi con un senso di vuoto esistenziale e una profonda angoscia
Foscolo si affida alle "illusioni", concetti quali bellezza, arte, amore e valore, che pur essendo prodotti della mente umana, danno significato alla vita
La poesia diventa il veicolo attraverso cui le illusioni vengono perpetuate, creando una "religione delle illusioni" che si oppone alla natura
Foscolo vede la natura come un meccanismo crudele e privo di senso, e la "religione delle illusioni" si oppone a essa
"Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis" è un romanzo epistolare che riflette la tendenza letteraria dell'epoca e permette a Foscolo di utilizzare la forma del monologo interiore
Il romanzo è ambientato nel contesto storico seguito al trattato di Campoformio
L'opera affronta temi come l'amore e la sofferenza in maniera originale, influenzata da opere come "I dolori del giovane Werther" di Goethe e "La Nouvelle Héloïse" di Rousseau
Nei "Sonetti", Foscolo indaga il concetto di bellezza come manifestazione di un ordine armonioso celato nel caos dell'esistenza
Foscolo utilizza la forma rigida del sonetto per dare ordine al tumulto emotivo e cercare un equilibrio tra la forma classica e il contenuto emotivo
Opere come "Alla sera", "Alla musa", "A Zacinto" e "In morte del fratello Giovanni" trattano temi universali quali la morte, l'esilio e la condizione umana