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La campagna d'Etiopia e le ambizioni imperiali del fascismo italiano segnarono un'epoca di espansionismo e repressione. L'aggressione portò a sanzioni internazionali e all'avvicinamento tra Italia e Germania nazista, influenzando la politica di autarchia economica e il consenso popolare. Le leggi razziali del 1938 introdussero l'antisemitismo di stato, con gravi conseguenze per gli ebrei.
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Mussolini voleva rafforzare il prestigio nazionale, sfruttare le risorse economiche e rafforzare il consenso interno
Uso di armi chimiche e repressione delle resistenze etiopiche
Durante la campagna, l'Italia utilizzò armi chimiche e repressero brutalmente le resistenze etiopiche
L'invasione dell'Etiopia portò all'isolamento diplomatico dell'Italia e all'allineamento con la Germania nazista
La Società delle Nazioni condannò l'aggressione e impose sanzioni economiche inefficaci all'Italia
Battaglia del grano
Il regime fascista promosse l'autarchia economica attraverso la "battaglia del grano" per ridurre la dipendenza dall'estero
Effetti negativi sull'economia
Nonostante l'obiettivo di rafforzare l'economia interna, la politica di autarchia ebbe effetti negativi sul lungo termine
La proclamazione dell'Impero italiano d'Etiopia fu sfruttata dalla propaganda fascista per rafforzare il consenso popolare
Discriminazione ufficiale
Le leggi razziali del 1938 segnarono l'inizio di una politica di discriminazione ufficiale basata sull'antisemitismo
Applicazione delle leggi
Le leggi escludevano gli ebrei da numerose sfere della vita pubblica e sociale, con l'intento di isolarli e indurli all'emigrazione