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Il Principato di Augusto segnò la transizione dalla Repubblica Romana a un nuovo regime. Con riforme amministrative e il sostegno di varie classi sociali, Augusto consolidò il suo potere, mantenendo le istituzioni repubblicane ma centralizzando l'autorità. La sua propaganda promosse i valori tradizionali romani, rafforzando la sua immagine di leader giusto e custode della morale.
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Ottaviano sconfisse Marco Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio nel 31 a.C. e assoggettò l'Egitto, ponendo le basi per il Principato
Con l'ascesa di Ottaviano, che assunse il nome di Augusto, la Repubblica Romana si trasformò in un sistema politico noto come Principato
Nonostante le strutture formali della Repubblica fossero mantenute, il Principato di Augusto cambiò sostanzialmente l'equilibrio dei poteri
Il 13 gennaio 27 a.C., Augusto restituì al Senato i poteri straordinari che gli erano stati conferiti, ma mantenne un controllo effettivo sullo stato grazie a prerogative come il proconsolato imperium maius e la tribunicia potestas
Il Senato conferì ad Augusto i titoli di Augustus e imperator, riconoscendo la sua autorità e il suo ruolo di protettore dello stato e enfatizzando il suo successo militare e il sostegno dell'esercito
Nonostante i titoli conferiti, Augusto predilesse il titolo di princeps, che significava "il primo tra i pari", per sottolineare la sua posizione di autorità senza apparire come un monarca assoluto
Le magistrature repubblicane continuarono a esistere, ma furono affiancate e spesso sovrastate da una burocrazia di funzionari imperiali nominati direttamente dall'imperatore
A Roma, i prefetti si occupavano di compiti cruciali come la sicurezza pubblica, la manutenzione degli acquedotti e la distribuzione del grano, e venivano nominati direttamente dall'imperatore
Le province dell'impero furono divise in senatorie, amministrate da proconsoli eletti dal Senato, e imperiali, governate da legati di Augusto, con l'Egitto posto sotto il diretto controllo di un prefetto e considerato proprietà personale dell'imperatore
Augusto mantenne un rispetto formale per il Senato, pur limitandone l'autorità effettiva, per assicurarsi il sostegno dell'aristocrazia senatoria
I cavalieri beneficiarono di nuove opportunità di carriera nell'amministrazione imperiale grazie alle politiche di Augusto
La plebe urbana fu appagata attraverso la distribuzione di grano e l'organizzazione di giochi e spettacoli pubblici, nota come politica del panem et circenses
L'esercito fu una pietra angolare del regime di Augusto, che ne garantì la lealtà attraverso salari regolari, terre ai veterani e una riforma che ridusse il numero delle legioni e le dislocò prevalentemente al di fuori dell'Italia