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Verbi transitivi e intransitivi nella grammatica italiana

I verbi transitivi e intransitivi sono pilastri della grammatica italiana, richiedendo o meno un complemento oggetto. Scopri come si formano i tempi composti e la voce passiva, l'uso dei verbi ausiliari e servili, e le sfumature dei verbi fraseologici e causativi.

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1

La frase 'Marcella compra un libro' mostra 'un libro' come ______, tipico dei verbi ______.

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complemento oggetto diretto transitivi

2

I verbi che non necessitano di un complemento oggetto per il loro significato si chiamano ______ e possono avere complementi ______.

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intransitivi indiretti

3

Verbi transitivi e intransitivi con significati e ausiliari diversi

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Alcuni verbi possono essere usati sia come transitivi che intransitivi, cambiando significato e ausiliare. Esempio: 'avanzare' con 'avere' in funzione transitiva e con 'essere' in funzione intransitiva.

4

Costruzione della voce passiva

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La voce passiva si forma con l'ausiliare 'essere' più il participio passato del verbo transitivo. Il complemento oggetto diventa soggetto, il verbo attivo diventa passivo, il soggetto originale diventa complemento d'agente.

5

Ruolo del complemento d'agente nella frase passiva

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Nella frase passiva, il soggetto originale della frase attiva, se incluso, diventa complemento d'agente e viene introdotto dalla preposizione 'da'.

6

Utilizzando il pronome '______', si può trasformare un verbo in forma ______, come nell'espressione 'Qui ______ mangia bene'.

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si impersonale si

7

Uso di 'essere' nei tempi composti

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'Essere' si usa con riflessivi, molti intransitivi e impersonali per formare tempi composti.

8

Uso di 'avere' nei tempi composti

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'Avere' si usa con transitivi e alcuni intransitivi per formare tempi composti.

9

Significati propri di 'essere' e 'avere'

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'Essere' significa 'esistere', 'avere' significa 'possedere'.

10

I verbi ______, quali 'cominciare' o 'finire', indicano l'avvio o la conclusione di un'attività nel discorso italiano.

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fraseologici

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La distinzione tra verbi transitivi e intransitivi

I verbi transitivi e intransitivi rappresentano due categorie fondamentali nella grammatica italiana. I verbi transitivi necessitano di un complemento oggetto diretto per completare il loro significato, come in "Marcella compra un libro", dove "un libro" è il complemento oggetto diretto. Questi verbi formano i tempi composti con l'ausiliare "avere" e possono essere convertiti nella forma passiva, ad esempio "Un libro è stato comprato da Marcella". Anche se il complemento oggetto non è menzionato, un verbo transitivo rimane tale, come in "Studio per l'interrogazione", dove il complemento oggetto è implicito. I verbi intransitivi, al contrario, non richiedono un complemento oggetto e sono spesso associati a complementi indiretti, come in "Marcella cammina sul prato". I tempi composti dei verbi intransitivi si formano con "essere" o "avere" a seconda del verbo, e non ammettono la trasformazione in forma passiva.
Biblioteca tranquilla con scrivania in legno, libri colorati, scaffali pieni, lampade da tavolo, pianta verde e sedia con cuscino rosso.

La flessibilità dei verbi intransitivi e la formazione della voce passiva

Alcuni verbi intransitivi possono assumere una funzione transitiva quando il contesto lo richiede, come in "Luca vive una vita intensa", dove "una vita intensa" funge da complemento oggetto. Esistono anche verbi che possono essere usati sia come transitivi sia come intransitivi, talvolta con significati e ausiliari diversi, come in "Il presidente ha avanzato una proposta" (transitivo) e "Alla zia sono avanzati pochi soldi" (intransitivo). La voce passiva si costruisce con l'ausiliare "essere" e il participio passato del verbo e si applica solo ai verbi transitivi. Per formare una frase passiva, il complemento oggetto diventa il soggetto, il verbo attivo si trasforma in passivo e il soggetto originale, se presente, diventa complemento d'agente introdotto dalla preposizione "da".

Verbi personali, impersonali e l'uso del "si" passivante

I verbi personali hanno un soggetto chiaro, espresso o sottinteso, come in "Marco e Sergio nuotano" o "(Io) Dormo". I verbi impersonali, invece, non hanno un soggetto specifico e sono utilizzati solo alla terza persona singolare, come i verbi che indicano fenomeni atmosferici: "Piove" o "Grandina". Inoltre, l'uso del pronome "si" permette di rendere impersonale qualsiasi verbo, come in "Qui si mangia bene". Il "si" passivante crea una costruzione in cui l'agente dell'azione non è specificato, ad esempio "Si è tenuta una conferenza".

I verbi ausiliari e servili nella lingua italiana

I verbi ausiliari "essere" e "avere" sono essenziali per la formazione dei tempi composti e delle forme passive. "Essere" è usato con i verbi riflessivi, molti intransitivi e tutti i verbi impersonali, mentre "avere" è impiegato con i verbi transitivi e alcuni intransitivi. Entrambi possono avere anche significati propri, come "esistere" o "possedere". I verbi servili, quali "potere", "dovere", "volere" e "sapere", si combinano con l'infinito di altri verbi per esprimere modalità come possibilità, obbligo, desiderio o capacità, ma possono anche essere usati da soli con significati specifici.

Verbi fraseologici e causativi: modulare l'azione

I verbi fraseologici e causativi contribuiscono a modulare l'azione nel discorso italiano. I verbi fraseologici, come "cominciare" o "finire", segnalano l'inizio, lo svolgimento, la ripetizione o la conclusione di un'azione. I verbi causativi, come "fare" e "lasciare", indicano che l'azione è causata dal soggetto ma eseguita da un altro, come in "Faccio riparare la macchina dal meccanico". Questi verbi, insieme all'infinito o al gerundio che seguono, costituiscono un predicato complesso nell'analisi logica, ma vengono considerati separatamente nell'analisi grammaticale.