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La retorica di Aristotele

La retorica aristotelica è un'arte che si focalizza sull'oratore, il pubblico e il discorso, distinguendo tra generi deliberativo, giudiziario ed epidittico. Aristotele evidenzia l'importanza delle emozioni e dello stile nell'arte della persuasione, sottolineando il ruolo della retorica nella ricerca della verità e nella pratica della giustizia all'interno della polis.

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1

Definizione di retorica secondo Aristotele

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Facoltà di individuare in ogni situazione gli elementi persuasivi.

2

Funzione del libro secondo della 'Retorica'

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Analisi delle emozioni e disposizioni del pubblico per comprendere l'impatto delle argomentazioni.

3

Significato di 'lexis' nel terzo libro

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Studio dello stile e delle figure retoriche nel discorso.

4

Cosa studia la 'taxis' nella retorica aristotelica?

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Esamina l'organizzazione strutturale dell'orazione.

5

A differenza di ______, ______ ritiene che la retorica abbia basi tecniche identificabili che la rendono una ______.

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Platone Aristotele tecnica

6

Differenza entimema-sillogismo dialettico

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Entimema si basa su premesse probabili, sillogismo su premesse universali.

7

Ruolo dell'entimema nella polis

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Adatto per decisioni politiche, si fonda su ciò che è verosimile o accettato.

8

Critica di Aristotele alla retorica emotiva

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Preferisce argomentazioni razionali e persuasive per discernere la verità.

9

Secondo ______, la ______ e la ______ hanno una forza persuasiva naturale maggiore rispetto ai loro contrari.

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Aristotele verità giustizia

10

Relazione tra retorica e dialettica secondo Aristotele

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Entrambe si basano su argomentazioni logiche e razionali, ma differiscono nell'approccio: la retorica è più elastica e tratta il probabile, la dialettica cerca la verità universale.

11

Funzione della retorica nel dibattito pubblico

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Aristotele la considera strumento fondamentale per il dibattito pubblico, essenziale per la vita politica e l'ordine della società civile.

12

Distinzione tra probabile/persuasivo e verità universale

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La retorica si occupa di argomentazioni probabili e persuasive, adatte al contesto pubblico; la dialettica si dedica alla ricerca di verità universali, più astratte e filosofiche.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Struttura della Retorica Aristotelica

Aristotele, nel suo trattato sulla retorica, suddivide l'analisi in tre libri fondamentali che esplorano le componenti essenziali dell'arte retorica: l'oratore, il pubblico e il discorso. Nel primo libro, Aristotele definisce la retorica come la facoltà di osservare in ogni caso ciò che può essere persuasivo, differenziandola dalla semplice arte della persuasione senza fondamento. Identifica tre generi di discorso retorico: il deliberativo, incentrato sul futuro e volto a esortare o dissuadere; il giudiziario, che guarda al passato e si occupa di accusare o difendere; e l'epidittico, che si concentra sul presente e ha lo scopo di lodare o biasimare. Il secondo libro si dedica allo studio delle emozioni e delle disposizioni del pubblico, essenziali per comprendere come le argomentazioni vengono percepite e quali effetti producono. Il terzo libro tratta della composizione del discorso, analizzando la lexis, ovvero lo stile e le figure retoriche, e la taxis, che si riferisce all'organizzazione strutturale dell'orazione.
Statua in marmo bianco di Aristotele seduto all'aperto, con toga e papiro, sotto un cielo azzurro con nuvole sparse.

La Relazione tra Retorica e Dialettica

Aristotele stabilisce una relazione intrinseca tra retorica e dialettica, in contrasto con Platone che le vedeva come discipline separate. Per Aristotele, entrambe sono arti che si occupano di argomentare su questioni generali e non sono legate a un campo di conoscenza specifico. La retorica è considerata un'estensione della capacità umana di persuadere, che si manifesta sia istintivamente sia attraverso l'esperienza. Aristotele sostiene che se è possibile identificare i principi che rendono un discorso persuasivo, allora la retorica può essere considerata una tecnica, contrariamente all'opinione di Platone che negava alla retorica un fondamento tecnico.

La Tecnica Retorica e il Probabile

Aristotele introduce il concetto di entimema, che rappresenta una forma di ragionamento retorico basato su premesse probabili anziché certe, a differenza del sillogismo dialettico che si fonda su premesse universali. L'entimema è pertanto una dimostrazione retorica che si adatta alla natura contingente e variabile delle situazioni umane, in particolare nella vita politica della polis, dove le decisioni si basano spesso su ciò che è verosimile o comunemente accettato. Aristotele critica i trattati retorici precedenti che ponevano un'enfasi eccessiva sulle emozioni, sostenendo che la retorica dovrebbe privilegiare argomentazioni razionali e persuasive che aiutano l'uomo a discernere la verità.

La Retorica come Strumento di Verità e Giustizia

Aristotele afferma che la verità e la giustizia possiedono una forza persuasiva intrinseca superiore rispetto ai loro opposti, e che la retorica è l'arte di mettere in luce ciò che è persuasivo in un argomento per indirizzare l'uomo verso la verità. La retorica non è quindi un semplice strumento per il conseguimento di obiettivi personali, ma un'arte che deve essere esercitata con responsabilità e integrità morale. La verità, sebbene non sia autodimostrativa, ha una maggiore capacità persuasiva della falsità, e l'uomo, essendo dotato di logos, ha il dovere di utilizzare il linguaggio con nobiltà e precisione per promuovere la verità e la giustizia.

La Nobilitazione dell'Arte Retorica

Aristotele nobilita la retorica, attribuendole un ruolo di rilievo e sottolineando la sua importanza nel contesto della dialettica. Entrambe le discipline si basano su argomentazioni logiche e razionali, ma la retorica offre una maggiore elasticità nel trattare il probabile e il persuasivo. Sebbene simili, retorica e dialettica si distinguono per il loro approccio alla verità: la retorica si occupa di ciò che è probabile e persuasivo, mentre la dialettica si dedica alla ricerca della verità universale. Aristotele riconosce il valore della retorica come strumento fondamentale per il dibattito pubblico e la vita politica della polis, enfatizzando la sua necessità per una società civile e ordinata.