La riforma agraria dei Gracchi fu un tentativo di risolvere le disuguaglianze sociali nella Roma del II secolo a.C. Tiberio e Gaio Gracco, patrizi progressisti, cercarono di redistribuire le terre ai contadini impoveriti, sfidando l'aristocrazia senatoria. Le loro morti tragiche inaugurarono un'era di conflitti civili e cambiamenti politici che avrebbero portato alla fine della Repubblica Romana.
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Tiberio Gracco, tribuno della plebe, propose una legge agraria che mirava a ridistribuire l'agro pubblico e a restituire le terre eccedenti ai contadini senza terra
La lex frumentaria
Gaio Gracco istituì la lex frumentaria per garantire la vendita di grano a prezzi sussidiati al proletariato urbano
L'estensione della cittadinanza romana ai Latini e agli alleati italici
Gaio Gracco propose l'estensione della cittadinanza romana ai Latini e agli alleati italici, suscitando l'opposizione del Senato e di parte della plebe
L'opposizione dei latifondisti e l'accusa di aspirare alla tirannide portarono all'assassinio di Tiberio e Gaio Gracco, segnando l'inizio di un periodo di instabilità e conflitti interni nella Repubblica Romana
Gaio Mario, grazie alle sue vittorie militari e alla riforma dell'esercito, creò un esercito professionale leale al proprio comandante e aprì le porte ai proletari
Gaio Mario sconfisse le invasioni dei Cimbri e dei Teutoni, ma incontrò difficoltà nel realizzare le riforme dei Gracchi a causa dell'opposizione del Senato e di parte della plebe
La Guerra Sociale, una rivolta degli alleati italici, portò alla creazione di uno stato federale indipendente e all'estensione della cittadinanza romana a tutti gli italici a sud del Po
Dopo aver preso il potere con un colpo di stato, Silla si fece conferire la dittatura a tempo indeterminato e attuò una serie di proscrizioni e riforme istituzionali volte a rafforzare il Senato e l'aristocrazia senatoria