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La Repubblica Romana, fondata nel 509 a.C., segnò il passaggio da monarchia a repubblica con un sistema di governo equilibrato tra Senato e consoli. Le lotte della plebe per i diritti politici e sociali portarono alla creazione del tribuno della plebe e alla codificazione delle Leggi delle XII Tavole. L'espansione territoriale, le guerre e l'organizzazione dell'esercito romano furono fondamentali per il dominio di Roma nell'antichità.
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La Repubblica Romana fu istituita nel 509 a.C. con la deposizione di Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma
La fondazione della Repubblica Romana segnò il passaggio da una monarchia a un sistema repubblicano che perdurò fino al 27 a.C
Durante la Repubblica Romana, Roma si espanse notevolmente, diventando una delle principali potenze del mondo antico
Il governo repubblicano era caratterizzato da un equilibrio di poteri tra diverse istituzioni, come il Senato e i consoli
Il Senato, composto da membri dell'aristocrazia patrizia, deteneva un ruolo centrale nella politica e nell'amministrazione dello Stato
I consoli, eletti annualmente, avevano funzioni esecutive, militari e giudiziarie
Le assemblee popolari erano fondamentali nella Repubblica Romana, poiché consentivano ai cittadini di partecipare al processo decisionale
La plebe lottò per ottenere diritti politici e sociali, portando alla creazione della carica di tribuno della plebe
La tensione tra patrizi e plebei portò alla codificazione delle Leggi delle XII Tavole, il primo codice di leggi scritte a Roma
Dopo l'istituzione della Repubblica, i Romani intrapresero campagne militari contro i popoli vicini e le città-stato etrusche
Nonostante l'invasione dei Galli nel 390 a.C., Roma si riprese e continuò la sua espansione
La vittoria sui Sanniti, la sottomissione delle colonie greche e la sconfitta di Pirro consolidarono il dominio romano sull'Italia centrale e meridionale