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Il capolavoro di Alessandro Manzoni, 'I Promessi Sposi', si apre con un frontespizio allegorico e prosegue con la finzione di un manoscritto antico. La narrazione adotta il pluriprospettivismo e descrive il paesaggio lombardo del XVII secolo, introducendo personaggi come don Abbondio e Perpetua. Il romanzo esplora temi come il conflitto tra bene e male e la tensione sociale dell'epoca.
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Il frontespizio allegorico del romanzo rappresenta simbolicamente i temi principali dell'opera
Il frontespizio testuale fornisce le informazioni standard di un libro, ma introduce anche la finzione letteraria del manoscritto antico
Il frontespizio testuale è scritto in uno stile arcaico e pedante, tipico dei manoscritti antichi, per conferire autenticità al racconto
Manzoni utilizza l'espediente narrativo del manoscritto anonimo per creare un distacco storico e conferire autenticità al racconto
Il manoscritto è scritto in uno stile arcaico e pedante, tipico dei manoscritti antichi, per conferire autenticità al racconto
Manzoni rielabora il manoscritto anonimo, rendendo la storia più accessibile e arricchendola con approfondimenti storici
Manzoni adotta diverse angolazioni per osservare gli eventi, introducendo il concetto di pluriprospettivismo
La descrizione del paesaggio parte da una visione panoramica per poi scendere al livello umano, attraverso gli occhi di don Abbondio
La data del 7 novembre 1628, scelta da Manzoni, ha un significato storico e religioso che prelude agli eventi del romanzo