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La Guerra Civile Russa

La Guerra Civile Russa (1918-1921) segnò un periodo di grandi cambiamenti in Russia, con l'ascesa dei Bolscevichi e l'introduzione del Comunismo di Guerra. Queste politiche, attuate per sostenere l'Armata Rossa, portarono a nazionalizzazioni e requisizioni forzate, causando malcontento e rivolte popolari. La situazione economica precaria costrinse Lenin a introdurre la Nuova Politica Economica (NEP) per stabilizzare il paese.

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Guerra Civile Russa: durata

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1918-1921, periodo di conflitti post-rivoluzionari.

2

Fazioni in lotta: i 'rossi'

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Bolscevichi, sostenitori del governo di Lenin.

3

Politica economica bolscevica

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Comunismo di Guerra: nazionalizzazioni, requisizioni, centralizzazione.

4

Il Comintern fu creato per diffondere l'______ ______ e supportare i movimenti ______.

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ideologia comunista rivoluzionari

5

Ruolo di Lev Trotskij nella Guerra Civile Russa

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Commissario del Popolo per gli Affari Militari, trasformò l'Armata Rossa in forza organizzata e disciplinata.

6

Riforme dell'Armata Rossa sotto Trotskij

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Introduzione leva obbligatoria, mobilitazione risorse industriali, creazione struttura gerarchica e strategia militare.

7

Difficoltà affrontate dall'Armata Rossa

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Carestia, resistenza interna, ma riuscì a prevalere sui bianchi e consolidare il potere bolscevico.

8

Il ______ di ______ comprendeva misure come la nazionalizzazione delle industrie e il razionamento dei beni.

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Comunismo Guerra

9

Conseguenze del Comunismo di Guerra

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Carestie, calo produzione agricola e industriale, rivolte contadine.

10

Rivolte contadine significative

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Rivolta di Tambov e ribellione dei marinai di Kronstadt, 1921.

11

Introduzione della NEP

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Ritorno parziale al mercato e proprietà privata in alcuni settori.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Guerra Civile Russa e l'Ascesa del Comunismo di Guerra

La Guerra Civile Russa, che ebbe luogo tra il 1918 e il 1921, fu un periodo di intensi scontri e profonde trasformazioni sociali e politiche. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, i Bolscevichi, guidati da Lenin, presero il potere in Russia, ma dovettero affrontare l'opposizione sia interna che esterna. I "rossi", sostenitori del nuovo governo bolscevico, combatterono contro i "bianchi", costituiti da monarchici, liberali, nazionalisti e altri gruppi anti-bolscevichi, spesso supportati dalle potenze straniere dell'Intesa. Il conflitto fu complicato dalla presenza di altre fazioni, come i Verdi (contadini autonomisti) e i Neri (anarchici), che lottavano per i propri obiettivi. Il Comunismo di Guerra fu la politica adottata dai Bolscevichi per mantenere l'economia e la società sotto controllo durante questo periodo turbolento, caratterizzato da nazionalizzazioni, requisizioni forzate e centralizzazione economica.
Gruppo di otto soldati in uniformi militari verdi su terreno erboso con armi e binocoli, in atteggiamento di vigilanza, sotto cielo nuvoloso.

La Fondazione della Terza Internazionale e l'Obiettivo di Lenin

Nel marzo del 1919, Vladimir Lenin fondò la Terza Internazionale, o Comintern, con l'intento di unire i partiti comunisti di tutto il mondo e promuovere la rivoluzione proletaria internazionale. Il Comintern serviva come centro per la diffusione dell'ideologia comunista e per l'assistenza ai movimenti rivoluzionari. Lenin riteneva che la rivoluzione russa fosse solo l'inizio di un processo rivoluzionario più ampio che avrebbe dovuto estendersi in tutto il mondo, sfruttando il malcontento e le tensioni sociali esacerbate dalla Prima Guerra Mondiale e dalle sue conseguenze.

L'Organizzazione e la Vittoria dell'Armata Rossa

L'efficacia dell'Armata Rossa fu cruciale per il successo dei Bolscevichi nella guerra civile. Sotto la guida di Lev Trotskij, Commissario del Popolo per gli Affari Militari, l'Armata Rossa fu trasformata da un'eterogenea collezione di gruppi rivoluzionari in una forza militare organizzata e disciplinata. La reintroduzione della leva obbligatoria e la mobilitazione di risorse industriali permisero di espandere l'esercito e di dotarlo di una struttura gerarchica e di un'efficace strategia militare. Nonostante le enormi difficoltà, tra cui la carestia e la resistenza interna, l'Armata Rossa riuscì a prevalere sui bianchi e a consolidare il potere bolscevico in Russia.

Il Comunismo di Guerra: Provvedimenti e Conflitti Interni

Il Comunismo di Guerra fu una serie di misure economiche e sociali adottate dal governo bolscevico per fronteggiare le emergenze della guerra civile. Queste politiche includevano la nazionalizzazione delle industrie, la requisizione forzata delle eccedenze agricole dai contadini, il razionamento dei beni di consumo e la soppressione del commercio privato. Sebbene queste misure fossero essenziali per sostenere l'Armata Rossa e la guerra contro i bianchi, causarono un profondo malcontento tra la popolazione, in particolare tra i contadini, che si ribellarono contro le requisizioni e la perdita della proprietà privata. La risposta del governo fu una repressione severa, che includeva l'uso del terrore poliziesco e delle campagne di "de-kulakizzazione" contro i contadini più abbienti.

Le Conseguenze Economiche e Sociali del Comunismo di Guerra

Il Comunismo di Guerra ebbe ripercussioni devastanti sull'economia russa e sulla società. La produzione agricola diminuì drasticamente a causa delle requisizioni e della mancanza di incentivi per i contadini, portando a carestie e a un calo della produzione industriale. La resistenza dei contadini culminò in rivolte come quella di Tambov e la ribellione dei marinai di Kronstadt nel 1921. Questi eventi, uniti alla crescente pressione economica, spinsero Lenin a riconsiderare le politiche economiche del governo, portando all'introduzione della Nuova Politica Economica (NEP), che rappresentò un parziale ritorno al mercato e alla proprietà privata in alcuni settori dell'economia.