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La Guerra Civile Russa (1918-1921) segnò un periodo di grandi cambiamenti in Russia, con l'ascesa dei Bolscevichi e l'introduzione del Comunismo di Guerra. Queste politiche, attuate per sostenere l'Armata Rossa, portarono a nazionalizzazioni e requisizioni forzate, causando malcontento e rivolte popolari. La situazione economica precaria costrinse Lenin a introdurre la Nuova Politica Economica (NEP) per stabilizzare il paese.
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Dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, i Bolscevichi presero il potere in Russia
Rossi" vs "Bianchi
I "rossi" (sostenitori del governo bolscevico) combatterono contro i "bianchi" (monarchici, liberali, nazionalisti e altri gruppi anti-bolscevichi)
Altre fazioni
Durante la guerra civile, si scontrarono anche i Verdi (contadini autonomisti) e i Neri (anarchici)
Nel 1919, Lenin fondò la Terza Internazionale (Comintern) per promuovere la rivoluzione proletaria internazionale
Il Comintern aveva l'obiettivo di unire i partiti comunisti di tutto il mondo e diffondere l'ideologia comunista
Sotto la guida di Trotskij, l'Armata Rossa fu trasformata da un'eterogenea collezione di gruppi rivoluzionari in una forza militare organizzata e disciplinata
Grazie alla reintroduzione della leva obbligatoria e alla mobilitazione di risorse industriali, l'Armata Rossa riuscì a prevalere sui bianchi e a consolidare il potere bolscevico in Russia
Durante la guerra civile, il governo bolscevico adottò una serie di misure, come la nazionalizzazione delle industrie e la requisizione forzata delle eccedenze agricole, per fronteggiare le emergenze
Carenza di cibo e ribellioni
Le politiche del Comunismo di Guerra portarono a carestie e a rivolte tra i contadini, come quella di Tambov e la ribellione dei marinai di Kronstadt
Introduzione della NEP
A causa delle ripercussioni negative, Lenin introdusse la Nuova Politica Economica, che rappresentò un parziale ritorno al mercato e alla proprietà privata