L'ascesa di Diocleziano al potere nel 284 d.C. segnò un'epoca di riforme cruciali per l'Impero Romano. Con l'introduzione della Tetrarchia, la divisione dell'Impero tra due Augusti e due Cesari, e le riforme militari e amministrative, Diocleziano mirava a stabilizzare un impero in crisi. La centralizzazione del potere e l'adozione di usanze orientali furono passi significativi verso la futura divisione dell'Impero e l'ascesa di Costantinopoli.
Show More
Nel 284 d.C., Diocleziano salì al potere in un Impero Romano segnato da profonde crisi e da una rapida successione di imperatori
Durante questo periodo, molti imperatori furono assassinati o deposti, portando a un clima di instabilità politica
Diocleziano introdusse un sistema di governo noto come Tetrarchia, che prevedeva la divisione del potere tra due Augusti e due Cesari
Diocleziano governava l'Oriente, Massimiano l'Occidente, mentre Galerio e Costanzo Cloro erano designati come successori e governavano rispettivamente le regioni balcaniche e danubiane e quelle galliche, spagnole e britanniche
Le capitali delle regioni furono stabilite a Sirmio e Treviri, riflettendo la decentralizzazione del potere nell'Impero
Diocleziano separò le truppe di confine dalle unità mobili, riformando l'esercito per migliorare la difesa dell'Impero e prevenire usurpazioni
Diocleziano riformò la struttura provinciale, aumentando il numero delle province e riducendone le dimensioni per un controllo più diretto
Diocleziano centralizzò il potere imperiale e adottò un cerimoniale di corte ispirato alle monarchie orientali, enfatizzando il suo ruolo autocratico con il titolo di "dominus et deus"
Le riforme di Diocleziano portarono a un cambiamento significativo nella tradizione romana, con l'adozione di usanze orientali e la diminuzione dell'importanza politica di Roma
Feedback
What do you think about us?
Your name
Your email
Message