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La Rivoluzione di Febbraio e quella d'Ottobre segnarono la fine della dinastia Romanov e l'ascesa del comunismo in Russia. La caduta dello Zar Nicola II e l'instaurazione del governo bolscevico di Lenin portarono a profondi cambiamenti sociali e politici, culminando nella creazione dell'URSS.
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Le profonde tensioni sociali, politiche ed economiche, aggravate dalla disastrosa partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, hanno contribuito alla caduta dello Zar e alla Rivoluzione di Febbraio
La carestia e il malcontento delle truppe, stanche della guerra, hanno portato alle proteste di massa a Pietrogrado nel febbraio del 1917
Lo Zar Nicola II, contrario a qualsiasi riforma di stampo liberale, ha contribuito all'aumento del malcontento e alla caduta del suo regime
Le proteste di massa a Pietrogrado nel febbraio del 1917 sono state il primo segnale della Rivoluzione di Febbraio
Le truppe, chiamate a reprimere i dimostranti, si sono unite a loro, sostenendo i soviet e contribuendo alla caduta dello Zar
La Duma ha formato un governo provvisorio, che ha costretto lo Zar Nicola II ad abdicare e ha posto fine al dominio della dinastia Romanov
Dopo anni di esilio, Lenin è tornato in Russia nell'aprile del 1917 e ha presentato le sue "Tesi di Aprile"
Le "Tesi di Aprile" di Lenin sostenevano la necessità di una seconda rivoluzione che trasferisse il potere ai soviet e includevano la nazionalizzazione delle terre, delle banche e delle imprese industriali
Le posizioni radicali di Lenin, come la fine della proprietà privata, hanno contribuito ad aumentare le tensioni politiche e sociali in Russia
Le "giornate di Luglio" del 1917 sono state una serie di proteste armate guidate dai Bolscevichi, che hanno portato alla repressione del governo provvisorio e all'ascesa di Aleksandr Kerenskij
La Rivoluzione d'Ottobre, guidata da Lenin e Trotsky, ha portato alla presa del potere del Partito Comunista e alla creazione di un governo sovietico
La Repubblica dei Soviet è stata proclamata e il governo bolscevico ha attuato il Terrore Rosso, una campagna di repressione contro i presunti nemici del regime
Nel 1919, Lenin ha fondato la Terza Internazionale con l'obiettivo di promuovere la rivoluzione comunista a livello internazionale
Dopo la guerra civile, il governo sovietico ha introdotto la Nuova Politica Economica per far fronte alla crisi economica e alle crescenti opposizioni interne
Nonostante la nuova Costituzione del 1918, che riconosceva la sovranità della classe operaia, il Partito Comunista manteneva il vero potere in tutte le strutture statali
Nel 1922, l'URSS è stata creata per gestire le diverse nazionalità presenti nel territorio russo e prevenire tendenze separatiste
La cittadinanza sovietica era considerata prioritaria rispetto alle identità nazionali, rafforzando l'unità dello stato sotto il controllo del Partito Comunista
La Russia all'inizio del XX secolo era segnata da profonde tensioni sociali, politiche ed economiche, esacerbate dal disastroso coinvolgimento nella Prima Guerra Mondiale. Lo Zar Nicola II, ostile a qualsiasi riforma di stampo liberale, si trovò di fronte a un crescente malcontento. Nel febbraio del 1917, la carestia e il malcontento delle truppe, stanche della guerra, sfociarono in proteste di massa a Pietrogrado (l'attuale San Pietroburgo). Le truppe, chiamate a reprimere i dimostranti, si unirono a loro, sostenendo i soviet, che erano consigli di operai e soldati. La Duma, il parlamento russo, prese l'iniziativa di formare un governo provvisorio, che includeva rappresentanti dei partiti liberali e socialisti moderati. Questo governo costrinse all'abdicazione lo Zar Nicola II, ponendo fine a tre secoli di dominio della dinastia Romanov. Il governo provvisorio, tuttavia, si trovò ad affrontare sfide immediate, come la pressione per uscire dalla guerra e la richiesta di riforme agrarie, che non riuscì a risolvere a causa delle profonde divisioni interne.
Vladimir Lenin, il leader del partito bolscevico, fece ritorno in Russia nell'aprile del 1917 dopo anni di esilio. Subito dopo il suo arrivo, presentò le sue "Tesi di Aprile", in cui sosteneva la necessità di una seconda rivoluzione che trasferisse il potere ai soviet. Contrario a una rivoluzione borghese, Lenin sosteneva che la Russia dovesse passare direttamente a una fase socialista. Le sue tesi includevano la nazionalizzazione delle terre, delle banche e delle imprese industriali, e la fine della proprietà privata, posizioni che avrebbero radicalizzato ulteriormente il clima politico.
Nel luglio del 1917, la situazione in Russia si deteriorò ulteriormente. Le cosiddette "giornate di Luglio" furono una serie di proteste armate a Pietrogrado, guidate dai Bolscevichi, che si conclusero con un fallimento e la repressione del governo provvisorio. Il partito bolscevico fu messo al bando e Lenin fu costretto a fuggire in Finlandia. Questi eventi portarono all'ascesa di Aleksandr Kerenskij, un leader del partito socialista rivoluzionario, che divenne primo ministro del governo provvisorio e proclamò la Repubblica Russa. Tuttavia, la sua incapacità di affrontare le richieste di pace e riforma agraria indebolì ulteriormente il governo.
La crescente insoddisfazione nei confronti del governo provvisorio culminò nella Rivoluzione d'Ottobre, guidata dai Bolscevichi. Sotto la guida di Lenin e Leon Trotsky, i rivoluzionari presero il controllo del Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio, e instaurarono un governo sovietico. Questo nuovo governo emise immediatamente decreti sulla pace e sulla terra, cercando di soddisfare le richieste popolari e di consolidare il proprio potere attraverso la creazione di una dittatura del proletariato.
La Russia si trasformò in una dittatura del Partito Comunista, che si impose come unico partito legale, eliminando ogni forma di opposizione politica. La capitale fu trasferita da Pietrogrado a Mosca e fu proclamata la Repubblica dei Soviet. Il governo bolscevico attuò il Terrore Rosso, una campagna di repressione contro i presunti nemici del regime, e combatté una guerra civile contro le forze controrivoluzionarie, note come "armate bianche", e le truppe straniere dell'Intesa. La guerra civile si concluse con la vittoria dell'Armata Rossa e l'esecuzione dello Zar Nicola II e della sua famiglia.
Per far fronte alla crisi economica e al sostegno dello sforzo bellico, il governo sovietico adottò una politica nota come "comunismo di guerra", che includeva la requisizione forzata di generi alimentari e il controllo statale della produzione industriale. Nel 1918, fu promulgata una nuova Costituzione che riconosceva la sovranità della classe operaia e conferiva il potere supremo al Congresso dei Soviet. Nonostante ciò, nella pratica, tutte le strutture statali erano subordinate al Partito Comunista, che deteneva il vero potere.
Nel 1919, Lenin fondò la Terza Internazionale, o Comintern, con l'obiettivo di promuovere la rivoluzione comunista a livello internazionale. Dopo la guerra civile, il regime dovette affrontare crescenti opposizioni interne e una grave crisi economica. In risposta, Lenin introdusse la Nuova Politica Economica (NEP) nel 1921, che rappresentava un parziale ritorno al libero mercato e alla gestione privata delle piccole imprese, pur mantenendo il controllo statale sui settori chiave dell'economia.
Per gestire la complessità delle diverse nazionalità presenti nel vasto territorio russo e per prevenire tendenze separatiste, nel 1922 fu creata l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Questa struttura federale riconosceva le diverse identità nazionali, ma centralizzava il potere in materia di affari esteri e difesa. La cittadinanza sovietica era considerata prioritaria rispetto alle identità nazionali, rafforzando l'unità dello stato sotto la guida del Partito Comunista.
Algorino
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