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La vita e le opere di Niccolò Machiavelli

Niccolò Machiavelli, segretario fiorentino e teorico politico, ha lasciato un'impronta indelebile con opere come 'Il Principe'. La sua vita, segnata da esperienze diplomatiche e la creazione di una milizia comunale, riflette l'acume politico e la comprensione della realpolitik che hanno influenzato la governance moderna.

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1

Data e luogo di nascita di Machiavelli

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Nato il 3 maggio 1469 a Firenze.

2

Educazione umanistica di Machiavelli

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Studi basati sui classici latini, limitata conoscenza del greco.

3

Ruolo dopo la caduta di Savonarola

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Segretario dei Dieci di Libertà e Pace, incarichi diplomatici e amministrativi.

4

Le osservazioni di Machiavelli sulla ______ francese influenzarono la sua visione di un governo ______.

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struttura dello Stato monarchico efficace

5

Durante la sua missione presso ______, Machiavelli studiò la ______ attraverso le azioni di Borgia a Senigallia.

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Cesare Borgia realpolitik

6

Opera poetica di Machiavelli

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'Il Decennale primo' è un'opera in versi che riassume gli eventi italiani tra il 1494 e il 1504.

7

Riforma militare di Machiavelli

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Propone la sostituzione delle truppe mercenarie con un esercito nazionale di cittadini, come esposto in 'L'Arte della guerra'.

8

Ruolo di Machiavelli a Firenze

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Fu segretario della magistratura dei Nove e contribuì alla creazione di una milizia comunale fiorentina.

9

La ______ dell'esercito fiorentino a ______ nel ______ e il ritorno dei ______ misero fine alla carriera politica di ______.

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sconfitta Prato 1512 Medici Machiavelli

10

Dedicatario de 'Il Principe'

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Lorenzo di Piero de' Medici, detto il Magnifico.

11

Opera commissionata da Papa Clemente VII

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'Istorie fiorentine', scritta da Machiavelli su incarico del Papa.

12

Conseguenze del ritorno della Repubblica a Firenze per Machiavelli

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Esclusione dai circoli di potere e impossibilità di rientrare in politica.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Giovinezza e l'Ingresso nella Vita Pubblica di Niccolò Machiavelli

Niccolò Machiavelli nacque il 3 maggio 1469 a Firenze, in una famiglia appartenente alla borghesia colta, sebbene non fosse particolarmente agiata. La sua educazione fu radicata negli studi umanistici, con un'attenzione particolare ai classici latini, ma senza una conoscenza approfondita del greco, il che limitò il suo accesso diretto agli scritti degli antichi filosofi e storici greci. La sua carriera politica iniziò nel 1498, quando fu nominato Segretario della Seconda Cancelleria della Repubblica di Firenze, un ruolo che gli permise di partecipare attivamente alla vita politica della città. Dopo la caduta del regime di Girolamo Savonarola, Machiavelli assunse incarichi di crescente importanza, tra cui quello di Segretario dei Dieci di Libertà e Pace, che lo coinvolse in missioni diplomatiche e in incarichi amministrativi, gettando le basi per le sue future teorie politiche.
Scrivania in legno scuro stile Rinascimento con penna d'oca, calamaio, pergamena, libri rilegati e mappamondo in una stanza con pareti in pietra.

Le Esperienze Diplomatiche e la Formazione del Pensiero di Machiavelli

Le missioni diplomatiche di Machiavelli furono fondamentali per la formazione del suo pensiero politico. La sua permanenza in Francia gli permise di osservare la struttura dello Stato monarchico francese, che più tardi avrebbe lodato come modello di governo efficace. La missione presso Cesare Borgia, invece, fu cruciale per la sua comprensione della realpolitik. Machiavelli fu testimone delle manovre politiche e militari di Borgia, in particolare durante l'episodio di Senigallia, dove Borgia eliminò i suoi nemici. Questi eventi furono analizzati da Machiavelli nella sua relazione "Del modo tenuto dal duca Valentino nell'ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini", e influenzarono la sua concezione del principe come figura centrale nella creazione e nel mantenimento di uno Stato forte, come esposto nella sua opera più famosa, "Il Principe".

Contributi alla Teoria Politica e Innovazioni Militari

Oltre al suo lavoro diplomatico, Machiavelli si dedicò intensamente alla teoria politica e alla scrittura. Tra le sue opere, "il Decennale primo" offre una panoramica in versi degli eventi italiani dal 1494 al 1504. Machiavelli propose anche una riforma militare radicale, sostenendo la necessità di sostituire le mercenarie con un esercito nazionale composto da cittadini. Questa proposta fu dettagliatamente esposta nella sua opera "L'Arte della guerra". Machiavelli partecipò attivamente alla creazione di una milizia comunale a Firenze e servì come segretario della magistratura dei Nove, l'organo incaricato di sovrintendere alla milizia.

La Fine della Repubblica Fiorentina e l'Esilio di Machiavelli

La sconfitta dell'esercito fiorentino a Prato nel 1512 e il ritorno al potere dei Medici segnarono la fine della carriera politica di Machiavelli. Fu rimosso da tutti i suoi incarichi e successivamente arrestato e torturato con l'accusa di aver partecipato a una congiura contro i Medici. Dopo essere stato rilasciato, si ritirò nella sua tenuta di Sant'Andrea in Percussina, dove scrisse alcune delle sue opere più importanti, tra cui "Il Principe", i "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" e la commedia "La Mandragola". Durante il suo ritiro forzato, Machiavelli continuò a seguire gli eventi politici e a mantenere una corrispondenza con amici influenti, rimanendo così indirettamente coinvolto nella vita pubblica.

Il Ritorno alla Vita Pubblica e la Morte di Machiavelli

Nonostante l'allontanamento dalla scena politica, Machiavelli non perse la speranza di rientrarvi. Dedicò "Il Principe" a Lorenzo di Piero de' Medici, detto il Magnifico, nella speranza di riacquistare il favore della famiglia dominante, ma senza ottenere il risultato sperato. Con l'elezione di Giulio de' Medici come Papa Clemente VII, Machiavelli ricevette l'incarico di scrivere le "Istorie fiorentine" e ottenne alcuni incarichi minori. Tuttavia, la sua aspirazione a riconquistare un ruolo di primo piano nella politica fiorentina fu definitivamente infranta dal ritorno della Repubblica nel 1527. Visto con sospetto a causa del suo precedente legame con i Medici, fu escluso dai nuovi circoli di potere. Machiavelli morì il 21 giugno 1527, lasciando un'eredità intellettuale che avrebbe profondamente influenzato il pensiero politico occidentale.