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La Rivoluzione Francese fu scatenata da disuguaglianze sociali, crisi finanziaria e ideali illuministici. Il Terzo Stato, oppresso da tasse e senza diritti, insieme alla borghesia esclusa dal potere, guidò il cambiamento. La crisi economica e l'inefficacia di Luigi XVI e Maria Antonietta furono il preludio alla presa della Bastiglia.
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La società francese era divisa in tre ordini: il clero, la nobiltà e il Terzo Stato, con una profonda iniquità e disuguaglianza
Spese eccessive della corte
La corte francese aveva un alto costo di mantenimento, contribuendo alla crisi finanziaria dello stato
Sistema fiscale inefficiente e ingiusto
Il sistema fiscale francese era inefficiente e ingiusto, gravando soprattutto sul Terzo Stato
Tentativi di riforma fiscale
Il ministro delle finanze Jacques Necker propose riforme per ridurre il deficit, ma incontrò l'opposizione della nobiltà
Le idee di libertà, uguaglianza e sovranità popolare diffuse dall'Illuminismo e l'ascesa della borghesia, arricchitasi con la Rivoluzione Industriale, contribuirono al malcontento e alla richiesta di riforme
La monarchia di Luigi XVI non fu in grado di gestire la crisi economica e di rispondere alle richieste di riforma
Maria Antonietta, sposa di Luigi XVI, fu ingiustamente accusata di influenzare negativamente il re e di essere una spia austriaca, contribuendo all'immagine negativa della monarchia
Il richiamo di Necker e la convocazione degli Stati Generali furono tentativi disperati di trovare una soluzione alla crisi, ma finirono per innescare la rivoluzione