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La vita di Peppino Impastato è un emblema di coraggio nella lotta alla mafia. Cresciuto in una famiglia con legami mafiosi, si ribellò fondando Radio Aut e denunciando i crimini di Cosa Nostra. Il suo assassinio nel 1978 scatenò una battaglia per la verità, culminata con la condanna dei responsabili.
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Peppino Impastato crebbe in una famiglia con forti legami con la mafia, ma si distanziò radicalmente da essa
Peppino Impastato abbracciò ideali di giustizia sociale e politica, diventando un attivista di sinistra
Peppino Impastato promosse la cultura come mezzo di resistenza e sensibilizzazione, fondando un gruppo culturale e una stazione radio indipendente
Peppino Impastato si batté per i diritti dei contadini e dei lavoratori, opponendosi alle ingiustizie perpetrate dalla mafia
Peppino Impastato denunciò con coraggio la mafia e i politici collusi attraverso la sua trasmissione radiofonica e la sua candidatura alle elezioni comunali
Peppino Impastato fu brutalmente assassinato il 9 maggio 1978, ma la sua famiglia e i suoi amici lottarono per la verità
Grazie alla determinazione dei familiari di Peppino Impastato e del Centro siciliano di documentazione, l'inchiesta sull'omicidio fu riaperta e la verità venne alla luce
Dopo anni di processi, nel 1999 il mandante dell'omicidio, Gaetano Badalamenti, fu condannato all'ergastolo e nel 2001 l'esecutore materiale, Vito Palazzolo, ricevette una condanna a trent'anni di carcere
Le indagini sull'omicidio di Peppino Impastato furono ostacolate da depistaggi e omissioni, ma la Commissione parlamentare antimafia mise in luce queste manovre
Nonostante le difficoltà, la figura di Peppino Impastato rimane un simbolo potente di resistenza alla mafia
La memoria di Peppino Impastato è onorata attraverso l'opera del Centro Impastato e di tutti coloro che continuano a combattere per la giustizia e contro la criminalità organizzata