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La Rivoluzione Americana nasce dal desiderio di autonomia delle Tredici Colonie e dalla resistenza alle tasse britanniche. Il malcontento si intensifica con il Proclama del 1763 e la legge sullo zucchero del 1764, sfociando in atti di protesta come lo Stamp Act e la mobilitazione intercoloniale.
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I coloni delle Tredici Colonie manifestarono un crescente desiderio di autonomia dalla Gran Bretagna dopo la guerra dei Sette anni
I diritti e i privilegi richiesti dalle assemblee coloniali
Le assemblee coloniali cercavano di ottenere diritti e privilegi in cambio del sostegno finanziario alle guerre britanniche
Il Proclama regio del 1763 e la legge sullo zucchero del 1764
Il Proclama regio e la legge sullo zucchero furono percepiti come imposizioni restrittive che alimentarono il malcontento coloniale
Il pamphlet di Stephen Hopkins e la protesta contro la legge sullo zucchero sollevarono la questione dei diritti inalienabili dei coloni
La legge sul bollo fu vista come un attacco ai diritti dei coloni e scatenò una reazione feroce che includeva boicottaggi e proteste pubbliche
Le risoluzioni di Patrick Henry in Virginia
Le risoluzioni di Henry dichiaravano illegittima l'imposizione di tasse senza il consenso delle assemblee coloniali
L'azione del Rhode Island e il congresso intercoloniale del 1765
Il Rhode Island ordinò ai propri funzionari di non applicare la legge sul bollo e il congresso intercoloniale segnò un passo importante verso l'unità coloniale
Gli atti di vandalismo contro funzionari britannici riflettevano la profonda frustrazione e la determinazione dei coloni a resistere alle imposizioni
La revoca dello Stamp Act nel 1766 e l'approvazione del Declaratory Act riaffermarono il diritto del Parlamento britannico di legiferare sulle colonie
La lotta per i diritti e l'autonomia, unita alla solidarietà tra le colonie, segnò un passo decisivo verso l'indipendenza delle colonie americane