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Simone Martini e l'evoluzione della pittura senese

Simone Martini, pittore senese del Trecento, ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte italiana con opere come l'Annunciazione. La sua tecnica innovativa e l'uso del colore hanno influenzato la percezione della santità e della religiosità popolare, segnando un'epoca di transizione stilistica e tematica.

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1

Opera più celebre di Simone Martini

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L'Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita (1333), esempio del suo stile e abilità nel fondere influenze gotiche e l'eredità di Duccio.

2

Contributo di Martini alla sala del Mappamondo

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Ha lavorato sugli affreschi, diversamente dalla Maestà su tavola di Duccio, introducendo innovazioni nella rappresentazione spaziale.

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Caratteristiche del trono della Madonna nelle opere di Martini

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Rappresentato come architettura gotica dorata, riflette l'influenza dell'oreficeria senese e anticipa l'uso del fondo oro nelle sue pitture su tavola.

4

Simone Martini ha raggiunto il culmine della sua carriera tra il ______ e il ______, ricevendo incarichi importanti ad ______ e a ______.

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1314 1317 Assisi Siena

5

Martini fu incaricato di creare un'opera per la chiesa di ______ a , raffigurante San Ludovico di ______ che incorona il fratello Roberto d'.

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San Lorenzo Maggiore Napoli Tolosa Angiò

6

Versatilità espressiva di Simone Martini

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Adattamento a diverse committenze, influenza sulla religiosità popolare, rappresentazione vivida dei miracoli.

7

Tavola del beato Agostino Novello

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Opera di Martini che mostra la spiritualità quotidiana, originariamente nella chiesa di Sant'Agostino a Siena.

8

Stile delle rappresentazioni di Martini

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Raffinatezza, lusso e autenticità nella vita dei santi, vicinanza alle esperienze della gente comune.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Simone Martini e l'evoluzione della pittura senese

Simone Martini (circa 1284-1344), maestro indiscusso della scuola senese, ha contribuito significativamente all'evoluzione della pittura italiana del Trecento. La sua opera più celebre, l'Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita (1333), è un esempio emblematico del suo stile raffinato e della sua abilità nel fondere l'eredità di Duccio di Buoninsegna con influenze gotiche francesi. Martini ha lavorato anche nella sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena, dove ha affrontato la sfida dell'affresco, diversamente dalla Maestà su tavola di Duccio nel Duomo di Siena. Nelle sue opere, Martini introduce un senso di tridimensionalità e profondità spaziale, con un uso innovativo di tendaggi e una disposizione dei personaggi che mostra una maggiore interazione e realismo. Il trono della Madonna, spesso presente nelle sue opere, diventa un'architettura gotica dorata, che riflette l'influenza dell'oreficeria senese e anticipa la lavorazione del fondo oro nelle sue pitture su tavola.
Riproduzione fotografica del dipinto 'L'Annunciazione' di Simone Martini e Lippo Memmi, con l'Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria divisi da una colonna dorata.

L'incarico papale e la commissione angioina: l'apice della carriera di Simone Martini

La carriera di Simone Martini raggiunse l'apice quando, tra il 1314 e il 1317, ricevette commissioni di grande prestigio sia ad Assisi che a Siena. In particolare, gli fu affidato l'incarico di realizzare un'opera per la chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli, che ritrae San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d'Angiò come re di Napoli. Quest'opera, conservata al Museo di Capodimonte, è notevole sia per la sua qualità artistica sia per il suo significato politico, simboleggiando l'alleanza tra la casa d'Angiò e il papato. La tavola principale e la predella dimostrano la maestria di Martini nel combinare una ricca decorazione con una narrazione spaziale e tridimensionale, mostrando la sua capacità di assimilare le tecniche di Giotto e di esprimere la cultura e il registro espressivo del suo tempo.

La versatilità espressiva di Simone Martini e il suo impatto sulla religiosità popolare

Simone Martini si distinse per la sua versatilità espressiva, adattandosi a diverse committenze e influenzando la religiosità popolare del suo tempo. Un esempio significativo è la tavola dedicata al beato Agostino Novello, che mostra la spiritualità quotidiana e popolare. Originariamente collocata nella chiesa di Sant'Agostino a Siena, la tavola presenta una composizione che ricorda le pale d'altare francescane e narra i miracoli del beato in modo vivido e accessibile. Attraverso queste rappresentazioni, Martini non solo esprimeva raffinatezza e lusso, ma anche una capacità di rappresentare la vita dei santi in modo autentico e vicino alle esperienze della gente comune, contribuendo a modellare la percezione della santità e della religiosità nel Trecento.