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Simone Martini, pittore senese del Trecento, ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte italiana con opere come l'Annunciazione. La sua tecnica innovativa e l'uso del colore hanno influenzato la percezione della santità e della religiosità popolare, segnando un'epoca di transizione stilistica e tematica.
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Simone Martini ha contribuito all'evoluzione della pittura italiana del Trecento grazie al suo stile raffinato e alla fusione di influenze di Duccio di Buoninsegna e gotiche francesi
Martini ha introdotto un senso di tridimensionalità e profondità spaziale nelle sue opere, utilizzando tendaggi e una disposizione dei personaggi che mostrano maggiore interazione e realismo
Nelle sue opere, Martini ha utilizzato il trono della Madonna come architettura gotica dorata, riflettendo l'influenza dell'oreficeria senese e anticipando la lavorazione del fondo oro nelle sue pitture su tavola
Tra il 1314 e il 1317, Simone Martini ricevette commissioni di grande prestigio ad Assisi e Siena
Martini ricevette l'incarico di realizzare un'opera per la chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli, che ritrae San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d'Angiò come re di Napoli
L'opera di Martini per la chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli è notevole sia per la sua qualità artistica sia per il suo significato politico, simboleggiando l'alleanza tra la casa d'Angiò e il papato e conservata oggi al Museo di Capodimonte
Simone Martini si distinse per la sua versatilità espressiva, adattandosi a diverse committenze e influenzando la religiosità popolare del suo tempo
La tavola dedicata al beato Agostino Novello, originariamente collocata nella chiesa di Sant'Agostino a Siena, mostra la spiritualità quotidiana e popolare
Attraverso le sue opere, Martini non solo esprimeva raffinatezza e lusso, ma anche una capacità di rappresentare la vita dei santi in modo autentico e vicino alle esperienze della gente comune, contribuendo a modellare la percezione della santità e della religiosità nel Trecento