Il potere trasformativo della lettura dei testi letterari

La lettura dei testi letterari: un'esperienza trasformativa

Il corso di estetica per l'anno accademico 2022-23 pone l'accento sull'importanza della lettura dei testi letterari, considerandola un'esperienza trasformativa che va oltre il semplice atto di leggere. Tale esperienza si distingue per la sua capacità di coinvolgere emotivamente e intellettualmente il lettore, portandolo a confrontarsi con temi universali e questioni esistenziali. Il corso esplora questa tematica attraverso le lenti interpretative di George Steiner e Hans-Georg Gadamer, due eminenti pensatori che, nonostante condividano la visione della lettura come dialogo profondo con l'altro, differiscono nelle loro metodologie e concezioni del linguaggio. Attraverso l'analisi comparativa delle loro teorie, il corso mira a fornire agli studenti gli strumenti per comprendere le dinamiche della lettura letteraria e le sue implicazioni nella formazione individuale e culturale.

George Steiner e la critica alla prassi letteraria contemporanea

George Steiner critica aspramente la prassi letteraria contemporanea, in particolare all'interno delle società tardo-capitaliste, dove osserva una tendenza all'inflazione dei testi critici a scapito dei testi artistici. Secondo Steiner, i testi critici dovrebbero servire a illuminare i testi primari, non a soppiantarli. Egli mette in guardia contro una critica letteraria che diventa eccessivamente autoreferenziale e si allontana dall'analisi approfondita del testo letterario stesso. Steiner sostiene che la critica dovrebbe mantenere un approccio rispettoso e attento nei confronti dell'opera d'arte, preservando la sua integrità e il suo potenziale di significato.

La proposta di Steiner: un approccio etico e filologico all'arte

In opposizione alle correnti post-strutturaliste e decostruzioniste, George Steiner propone un approccio etico e filologico all'arte, ispirato dal pensiero del filosofo Emmanuel Lévinas. Steiner enfatizza la necessità di un'interpretazione che riconosca l'opera d'arte come un'entità che può rivelare una "vera presenza", un'essenza che trascende la realtà quotidiana. Inoltre, Steiner invoca un fondamento teologico per l'arte, difendendone l'autonomia e il valore intrinseco contro le interpretazioni nichiliste che ne negano la significatività.

H.-G. Gadamer: l'arte come esperienza di verità

Hans-Georg Gadamer, filosofo tedesco, pone l'accento sulla natura del linguaggio come veicolo universale dell'esperienza umana e sull'arte come mezzo di accesso a una forma di verità che si distingue da quella scientifica. Per Gadamer, l'arte è un'esperienza di verità che si manifesta attraverso il linguaggio e che non può essere ridotta a una semplice variazione dei segni. L'arte, quindi, è considerata un ambito di conoscenza autentico, che offre una comprensione del mondo e dell'esistenza umana che va oltre i limiti della metodologia scientifica.

Convergenze e divergenze tra Steiner e Gadamer

George Steiner e Hans-Georg Gadamer condividono la convinzione che l'arte sia un'esperienza che facilita l'incontro con l'altro e con l'umanità intera. Tuttavia, le loro interpretazioni della "presenza" nell'arte differiscono. Steiner si concentra sull'importanza delle competenze metodiche e storico-filologiche per accedere al significato profondo dell'opera, mentre Gadamer si focalizza sulla descrizione dell'evento artistico come manifestazione di verità. Nonostante le differenze, entrambi riconoscono l'arte come un'esperienza significativa e irriducibile, che riflette le loro visioni distinte sulla natura del linguaggio e sull'esperienza della lettura letteraria.