L'invasione Longobarda del 568 d.C. segna l'inizio di un'era in Italia con la fondazione del Regno Longobardo e la sua capitale a Pavia. Sotto Teodolinda e Agilulfo, il regno si consolida e si converte al Cristianesimo. L'arte e l'architettura longobarde, come l'altare di Ratchis e il Tempietto di Cividale, riflettono la fusione culturale tra elementi germanici e mediterranei. L'eredità longobarda influenzerà poi l'arte carolingia, come dimostra la Cappella Palatina di Aquisgrana.
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Nel 568 d.C., il re Alboino guida i Longobardi attraverso le Alpi Giulie e invade la penisola italiana, stabilendo il loro dominio nel nord e nel centro Italia
Pavia diventa la capitale del Regno Longobardo durante il regno di Teodolinda e Agilulfo
Durante il regno di Teodolinda e Agilulfo, il regno conosce un periodo di consolidamento politico e di conversione al Cristianesimo, abbandonando l'arianesimo
L'amministrazione longobarda si basa sulla struttura amministrativa romana già esistente, adattandola alle proprie esigenze
Le leggi longobarde, raccolte nell'Edictum Rothari, sono scritte in latino e si ispirano ai principi giuridici romani
L'arte longobarda mostra una fusione di elementi germanici e mediterranei, con esempi come il frontale di Agilulfo e la coperta dell'evangeliario di Teodolinda
Carlo Magno, ispirato dalla grandezza dell'arte e dell'architettura italiana, promuove una rinascita culturale attraverso la costruzione di un palazzo imperiale ad Aquisgrana
La Cappella Palatina di Aquisgrana, con la sua architettura che riprende modelli antichi e i suoi mosaici dorati, è un esempio di come Carlo Magno promuove la cultura classica
L'architettura carolingia sviluppa elementi compositivi innovativi, come il Westwerk, e riflette l'ambizione di Carlo Magno di ristabilire un legame con la grandezza dell'Impero Romano
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