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L'imperialismo del XIX e XX secolo trasformò l'Africa e il mondo con la spartizione del continente tra le potenze europee. Questo processo fu guidato da motivazioni economiche, politiche e ideologiche, e si concretizzò con la Conferenza di Berlino, lasciando un'eredità di conflitti e dipendenza economica.
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L'industrializzazione richiedeva materie prime e nuovi mercati per prevenire crisi di sovrapproduzione
Le nazioni europee cercavano di affermare la propria grandezza attraverso l'acquisizione di imperi coloniali
Giustificavano la dominazione dei popoli non europei sotto il pretesto di una missione civilizzatrice
L'Africa attirava l'attenzione delle potenze europee per le sue ricchezze naturali e la posizione strategica
Iniziò con esplorazioni scientifiche e missioni umanitarie, ma presto assunse un carattere più aggressivo con l'arrivo di spedizioni militari
La superiorità tecnologica europea permise una rapida conquista nonostante la resistenza di alcuni popoli africani
Prevenire conflitti tra le potenze europee per il controllo dell'Africa
Quattordici nazioni decisero le regole per la spartizione del continente basate sul controllo effettivo dei territori
Creazione di confini artificiali che spesso dividevano gruppi etnici e culturali omogenei, gettando le basi per futuri conflitti
I confini tracciati dalle potenze coloniali ignoravano le realtà etniche e culturali, causando conflitti etnici e nazionali
Introduzione di colture commerciali e l'estrazione di risorse naturali per soddisfare le esigenze delle metropoli
Dipendenza economica e disuguaglianza che continua a influenzare il continente