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L'Acropoli di Atene testimonia la storia greca antica, dalla distruzione persiana al rinnovamento sotto Pericle. Monumenti come il Partenone e l'Eretteo riflettono la gloria ateniese e l'importanza religiosa e culturale della città, influenzando l'arte fino ai giorni nostri.
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L'invasione persiana del 480 a.C. portò alla distruzione di numerosi santuari, compreso quello dedicato alla dea Atena
Testo del giuramento
Il testo del giuramento, tramandato da fonti storiche come Cicerone, prevedeva di non ricostruire i templi danneggiati dagli invasori persiani
Clausola sulla ricostruzione
La presenza di una clausola esplicita che vietasse la ricostruzione è oggetto di dibattito tra gli storici
Pericle, dopo aver consolidato il partito democratico, avviò un ambizioso programma di costruzioni pubbliche, tra cui spicca il Partenone
Il tempio di Atena Poliàs, originariamente eretto nel 520 a.C., non fu riedificato dopo il saccheggio persiano, ma i suoi resti furono riutilizzati per le mura della città
L'Eretteo, un tempio in stile ionico costruito durante una tregua nella guerra del Peloponneso, serviva come luogo di culto per Atena Poliàs e custodiva il suo antico simulacro ligneo
L'Odeon, una sala concerti con acustica raffinata, era utilizzata per le competizioni musicali che si tenevano durante le festività delle Panatenee
Il Pandroseion era un santuario dedicato a Pandroso, una delle figlie del re mitologico Cecrope, e alloggiava l'olivo sacro che, secondo la leggenda, fu piantato da Atena
I Propilei, iniziati nel 437 a.C., fungevano da maestoso ingresso all'Acropoli e sottolineavano la sua importanza come centro religioso e culturale di Atene