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La Misurazione in Psicologia Sperimentale

La psicologia sperimentale si avvale di scale di misura per quantificare comportamenti e processi mentali. Dalle scale nominali e ordinali a quelle a intervalli e rapporti, ogni scala ha regole specifiche per l'assegnazione di valori numerici ai fenomeni psicologici, permettendo analisi dettagliate e significative.

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1

Legge di potenza di Stevens

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Relazione tra intensità sensazione percettiva (R) e stimolo fisico (S): R = kS^n. k costante, n esponente variabile.

2

Componenti misurazione psicologica

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Sistema empirico (eventi/oggetti), sistema numerico (numeri), regola di transizione (assegnazione valori).

3

Sistema empirico

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Gli eventi o oggetti da misurare nella psicologia sperimentale.

4

Regola di transizione

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Definisce come assegnare valori numerici alle proprietà empiriche misurate.

5

In psicologia, le scale di misura si dividono in ______ (o razionali) e ______ (o non razionali).

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estensive intensive

6

Le scale ______ non consentono di stabilire un rapporto diretto tra le misure, ad esempio nel caso della ______ o del ______.

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intensive temperatura dolore

7

La ______ sperimentale utilizza scale di misura adatte sia alla natura ______ sia ______ dei fenomeni psicologici.

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psicologia quantitativa qualitativa

8

Scala nominale: principio fondamentale

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Classifica elementi in categorie basate sull'equivalenza, senza sovrapposizioni.

9

Scala ordinale: caratteristica principale

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Organizza elementi in sequenza che riflette un ordine, senza indicare la distanza esatta.

10

Operazioni permesse dalla scala nominale

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Consente classificazione e conteggio degli elementi.

11

La scala a ______ è dotata di uno zero ______ e rende possibile l'uso di tutte le operazioni matematiche, comprese ______ e ______.

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rapporti assoluto moltiplicazione divisione

12

Scala nominale - Trasformazioni

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Permesse se mantengono equivalenza elementi; es. riassegnazione categorie.

13

Scala ordinale - Trasformazioni

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Permesse se preservano ordine elementi; es. cambiamento di ranghi.

14

Scala a rapporti - Zero assoluto

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Presenza zero assoluto; trasformazioni valide solo con moltiplicazione per costante positiva.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Misurazione in Psicologia Sperimentale

La psicologia sperimentale utilizza metodi quantitativi per esplorare e comprendere i comportamenti e i processi mentali. La misurazione in questo campo richiede che i fenomeni siano regolari e prevedibili, consentendo così la formulazione di leggi esprimibili matematicamente. Un esempio di tale legge in psicologia è la legge di potenza di Stevens, che stabilisce una relazione tra l'intensità di una sensazione percettiva (R) e l'intensità dello stimolo fisico (S) attraverso la formula R = kS^n, dove k è una costante e n è un esponente che varia a seconda della modalità sensoriale. La misurazione psicologica attribuisce valori numerici a fenomeni psicologici seguendo regole specifiche, che permettono di rappresentare le proprietà degli eventi o oggetti studiati. Questo processo si basa su tre componenti: un sistema empirico (gli eventi o oggetti da misurare), un sistema numerico (i numeri utilizzati per la misurazione) e una regola di transizione che definisce come i valori numerici vengono assegnati alle proprietà empiriche.
Bilance analitiche di precisione allineate su tavolo da laboratorio con pesi calibratori metallici sparsi e luce naturale in background.

Scale di Misura: Estensive ed Intensive

Le scale di misura in psicologia si classificano in estensive (o razionali) e intensive (o non razionali). Le scale estensive sono quelle in cui è possibile stabilire un rapporto significativo tra le misure, come nel caso del peso o della lunghezza, e sono caratterizzate da una relazione d'ordine quantitativa. Le scale intensive, al contrario, non permettono di stabilire un rapporto diretto tra le misure, come nel caso della temperatura o del dolore, e presentano una relazione d'ordine qualitativa. La psicologia sperimentale deve adottare scale di misura che possano adattarsi alla natura sia quantitativa sia qualitativa dei fenomeni psicologici, per riflettere accuratamente la complessità e la varietà dei dati comportamentali e mentali.

Le Scale Nominale e Ordinale

Le scale di misura in psicologia includono la scala nominale e la scala ordinale. La scala nominale classifica gli oggetti o eventi in categorie mutualmente esclusive e non sovrapponibili, assegnando lo stesso valore numerico a elementi simili e valori diversi a elementi differenti. Questa scala si basa sul principio di equivalenza e permette operazioni di classificazione e conteggio. La scala ordinale, invece, organizza gli oggetti o eventi in una sequenza che riflette un ordine o una gerarchia, come nel caso di classifiche o livelli di accordo. Tuttavia, la scala ordinale non fornisce informazioni sulla distanza esatta tra gli elementi, limitandosi a indicare una relazione di precedenza o superiorità.

Le Scale a Intervalli e a Rapporti

Le scale a intervalli e a rapporti rappresentano metodi di misurazione più avanzati. La scala a intervalli permette di misurare le differenze tra gli oggetti o eventi, avendo un punto zero arbitrario e mantenendo costanti le differenze tra i valori. Questa scala consente operazioni di addizione e sottrazione, rendendo possibile il confronto tra le differenze. La scala a rapporti, caratterizzata da uno zero assoluto, consente di esprimere i rapporti tra le misure, rendendo possibile l'uso di tutte le operazioni matematiche, inclusa la moltiplicazione e la divisione. Questa scala è particolarmente utile quando le misure riflettono quantità fisiche o concetti che hanno un significato assoluto, come la lunghezza o il tempo.

Trasformazioni Permissibili e Preferenze di Misurazione

Le trasformazioni permissibili sono cambiamenti nei valori numerici che non alterano la natura della scala di misura. Nella scala nominale, qualsiasi trasformazione che mantenga l'equivalenza tra gli elementi è accettabile. Nella scala ordinale, sono consentite trasformazioni che preservino l'ordine degli elementi. Nella scala a intervalli, si possono applicare trasformazioni lineari, come l'aggiunta o la moltiplicazione per una costante. Nella scala a rapporti, solo la moltiplicazione per una costante positiva è permessa, poiché preserva i rapporti tra i valori. Nella pratica psicologica, la scelta della scala di misura dipende dalla natura della variabile e dall'obiettivo della ricerca, con una preferenza per le scale più informative che consentono analisi più dettagliate e significative. Tuttavia, le variabili misurate su scala a rapporti sono meno comuni a causa della difficoltà di identificare uno zero assoluto in molti costrutti psicologici.