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L'autotutela amministrativa permette di annullare o modificare atti per correggere errori o illegittimità, tutelando l'interesse pubblico. Include l'annullamento d'ufficio e strumenti come l'accertamento con adesione per ridurre le controversie tributarie, rispettando la legalità e l'imparzialità.
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L'autotutela è una facoltà riconosciuta all'amministrazione pubblica che le consente di annullare, revocare, modificare o sostituire i propri atti in modo autonomo
L'autotutela serve a tutelare l'interesse pubblico, correggendo eventuali errori o illegittimità negli atti amministrativi
L'autotutela può essere esercitata sia dall'organo che ha emesso l'atto (autotutela immediata) sia da un altro organo superiore o di pari grado (autotutela mediata)
L'annullamento d'ufficio può avvenire in presenza di vizi che inficiano la validità dell'atto, come errori materiali, di calcolo, doppia imposizione, o mancanza di presupposti legali
L'autotutela è limitata dalla cosa giudicata: se un atto è stato confermato da una sentenza per motivi sostanziali, l'amministrazione non può più esercitare l'autotutela per annullarlo
L'autotutela è oggetto di diverse interpretazioni giuridiche, ma deve sempre essere finalizzata al ripristino della legalità e al corretto perseguimento dell'interesse pubblico
L'accertamento con adesione è una procedura che consente al contribuente e all'amministrazione di concordare sulla base imponibile e sulle imposte dovute, evitando così un contenzioso
L'acquiescenza è l'atto con cui il contribuente accetta l'atto impositivo del Fisco, rinunciando a impugnarlo in cambio di una riduzione delle sanzioni
Altri strumenti deflattivi includono il reclamo, la mediazione e la conciliazione giudiziale, che prevedono diverse modalità per risolvere le controversie tra contribuente e amministrazione fiscale