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La Guerra in Bosnia-Erzegovina

La guerra in Bosnia-Erzegovina ha lasciato un'impronta indelebile nella storia europea, con il tragico assedio di Sarajevo e il genocidio di Srebrenica. Questo conflitto, che ha visto coinvolti serbi, croati e bosgnacchi, si è concluso con gli Accordi di Dayton, ma le sue cicatrici rimangono vive nella memoria collettiva.

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1

Il ______ per l'indipendenza della Bosnia-Erzegovina si è svolto il ______ e il ______, con una forte approvazione.

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referendum 29 febbraio 1° marzo 1992

2

La Bosnia-Erzegovina ha dichiarato l'indipendenza il ______, ma il ______ a Sarajevo una manifestazione è stata attaccata.

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3 marzo 1992 5 aprile

3

La regione della Bosnia-Erzegovina era caratterizzata da una complessa tessitura di culture e religioni, che ha alimentato ______.

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tensioni

4

Serbia e Croazia avevano ambizioni territoriali sulla Bosnia-Erzegovina, contribuendo ad ______ le tensioni nella regione.

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aggravare

5

Inizio assedio di Sarajevo

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6 aprile 1992, Sarajevo assediata dai serbi di Bosnia, assedio durato fino al 1995, oltre 11.000 civili uccisi.

6

Fondazione Repubblica Serba di Bosnia

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Serbi di Bosnia, con supporto di Milošević, occupano 70% del territorio, proclamano Repubblica Serba di Bosnia.

7

Proclamazione Repubblica Croata dell'Erzeg-Bosnia

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1993, croati di Bosnia dichiarano indipendenza, creano Repubblica Croata dell'Erzeg-Bosnia, aumentano tensioni etniche.

8

La ______ in Bosnia-Erzegovina mirava a distruggere l'unità e la multiculturalità dello stato, cercando di dividere le varie etnie.

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guerra

9

Durante il conflitto, il ______ di Mostar e la Biblioteca nazionale di ______ furono distrutti come parte della strategia di urbicidio.

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Ponte Vecchio Sarajevo

10

La guerra è stata caratterizzata da un alto numero di ______ civili e da azioni di pulizia etnica.

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vittime

11

Gli atti di pulizia etnica hanno portato alla ______ o allo spostamento forzato di milioni di persone.

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morte

12

Data e luogo del massacro di Srebrenica

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Luglio 1995, Srebrenica, Bosnia-Erzegovina

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Responsabile del massacro di Srebrenica

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Generale Ratko Mladić e le forze serbo-bosniache

14

Dopo la guerra, la ______ ______ e la ______ di ______ ed ______ sono diventate le due entità principali del paese, con l'ultima formata da ______ e ______.

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Repubblica Serba Federazione Bosnia Erzegovina croati bosgnacchi

15

Il ______ ______ ______ per l'ex ______ ha giudicato e condannato figure chiave come ______ ______ e ______ , per ______ e crimini contro l'.

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Tribunale Penale Internazionale Jugoslavia Radovan Karadžić Ratko Mladić genocidio umanità

16

Conseguenze nazionalismo estremo

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La guerra in Bosnia evidenzia i rischi del nazionalismo estremo: conflitti etnici, violenze, disgregazione sociale.

17

Manipolazione opinione pubblica

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Il conflitto mostra come la manipolazione mediatica possa acuire tensioni, giustificare violenze, alterare percezioni.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Contesto Storico della Guerra in Bosnia-Erzegovina

La Bosnia-Erzegovina, spesso considerata un microcosmo della defunta Jugoslavia, era popolata da tre principali gruppi etnici: i croati cattolici, i serbi ortodossi e i bosgnacchi musulmani. La complessa tessitura culturale e religiosa della regione ha contribuito a creare tensioni, aggravate dalle mire territoriali di Serbia e Croazia. Il referendum per l'indipendenza, tenutosi il 29 febbraio e il 1° marzo 1992, ha visto una prevalente approvazione nonostante il boicottaggio della popolazione serba. L'indipendenza fu proclamata il 3 marzo 1992, ma la tensione esplode in violenza quando, il 5 aprile, una manifestazione pacifista a Sarajevo fu attaccata dai nazionalisti serbi.
Paesaggio urbano devastato da guerra con strutture in cemento crollate, travi arrugginite e edifici vuoti sotto un cielo azzurro.

Inizio del Conflitto e Riconoscimento Internazionale

Il 6 aprile 1992, con il riconoscimento internazionale da parte dell'Unione Europea e degli Stati Uniti, iniziò ufficialmente la guerra in Bosnia-Erzegovina. I serbi di Bosnia, sostenuti dal regime di Slobodan Milošević in Serbia, istituirono la Repubblica Serba di Bosnia, occupando circa il 70% del territorio bosniaco. La capitale Sarajevo fu sottoposta a un assedio che durò fino al 1995, diventando l'assedio più lungo nella storia della guerra moderna europea, con oltre 11.000 civili uccisi. Nel 1993, i croati di Bosnia dichiararono la fondazione della Repubblica Croata dell'Erzeg-Bosnia, complicando ulteriormente il conflitto e intensificando le violenze contro la popolazione bosgnacca.

Tattiche di Guerra e Urbicidio

La guerra in Bosnia-Erzegovina fu caratterizzata da una strategia di conflitto volta a distruggere l'identità di uno stato unitario e multiculturale, con l'intento di separare le diverse etnie. Il concetto di urbicidio, ovvero la distruzione sistematica di città e simboli urbani, fu ampiamente impiegato. Esempi di questa tattica includono la demolizione del Ponte Vecchio di Mostar e l'incendio della Biblioteca nazionale di Sarajevo. La guerra fu segnata da un elevato numero di vittime civili e da atti di pulizia etnica che causarono la morte o lo spostamento forzato di milioni di persone.

Il Massacro di Srebrenica e il Riconoscimento del Genocidio

Il massacro di Srebrenica, avvenuto nel luglio 1995, è stato il più grave atto di genocidio in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante Srebrenica fosse stata designata come zona sicura dalle Nazioni Unite, le forze serbo-bosniache, guidate dal generale Ratko Mladić, irruppero nella città e massacrarono circa 8.000 uomini e ragazzi bosgnacchi. Questo atroce crimine è stato riconosciuto come genocidio da tribunali internazionali, inclusa la Corte Internazionale di Giustizia.

Gli Accordi di Dayton e il Processo di Pace

La guerra in Bosnia-Erzegovina si concluse nel 1995 con la firma degli Accordi di Dayton, negoziati sotto l'egida degli Stati Uniti. Questi accordi posero fine al conflitto e stabilirono una nuova struttura politica per il paese, suddiviso in due entità principali: la Repubblica Serba e la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, quest'ultima composta da croati e bosgnacchi. Il Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY) ha successivamente processato e condannato numerosi responsabili di crimini di guerra, tra cui Radovan Karadžić e Ratko Mladić, per genocidio e crimini contro l'umanità.

Riflessioni sul Conflitto e l'Importanza della Memoria

La guerra in Bosnia-Erzegovina rappresenta un capitolo doloroso nella storia recente dell'Europa, spesso trascurato nella memoria collettiva occidentale. Questo conflitto mette in luce i pericoli insiti nel nazionalismo estremo e nella manipolazione dell'opinione pubblica. È essenziale preservare la memoria di questi eventi per educare le generazioni future e prevenire la ripetizione di simili tragedie, promuovendo la pace e la comprensione interculturale.