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La guerra in Bosnia-Erzegovina ha lasciato un'impronta indelebile nella storia europea, con il tragico assedio di Sarajevo e il genocidio di Srebrenica. Questo conflitto, che ha visto coinvolti serbi, croati e bosgnacchi, si è concluso con gli Accordi di Dayton, ma le sue cicatrici rimangono vive nella memoria collettiva.
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La Bosnia-Erzegovina era popolata da tre principali gruppi etnici: i croati cattolici, i serbi ortodossi e i bosgnacchi musulmani
Le tensioni etniche e territoriali, aggravate dalle mire di Serbia e Croazia, hanno contribuito allo scoppio della guerra in Bosnia-Erzegovina
Nonostante il boicottaggio della popolazione serba, l'indipendenza della Bosnia-Erzegovina è stata proclamata nel 1992 dopo un referendum
Il conflitto in Bosnia-Erzegovina è iniziato ufficialmente il 6 aprile 1992, con il riconoscimento internazionale da parte dell'Unione Europea e degli Stati Uniti
I serbi di Bosnia, sostenuti dalla Serbia, hanno istituito la Repubblica Serba di Bosnia, occupando il 70% del territorio bosniaco
La capitale Sarajevo è stata sottoposta a un assedio che ha causato la morte di oltre 11.000 civili, diventando il più lungo nella storia della guerra moderna europea
La guerra in Bosnia-Erzegovina è stata caratterizzata da una strategia volta a distruggere l'identità multiculturale dello stato
La tattica di urbicidio, ovvero la distruzione sistematica di città e simboli urbani, è stata ampiamente impiegata durante il conflitto
La guerra ha causato un elevato numero di vittime civili e atti di pulizia etnica che hanno portato alla morte o allo spostamento forzato di milioni di persone
Nel luglio 1995, le forze serbo-bosniache hanno compiuto il massacro di Srebrenica, uccidendo circa 8.000 uomini e ragazzi bosgnacchi
Il massacro di Srebrenica è stato riconosciuto come genocidio da tribunali internazionali, inclusa la Corte Internazionale di Giustizia
Il Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia ha processato e condannato numerosi responsabili di crimini di guerra, tra cui Radovan Karadžić e Ratko Mladić, per genocidio e crimini contro l'umanità
La guerra in Bosnia-Erzegovina si è conclusa nel 1995 con la firma degli Accordi di Dayton, negoziati sotto l'egida degli Stati Uniti
Gli Accordi di Dayton hanno stabilito una nuova struttura politica per la Bosnia-Erzegovina, suddivisa in due entità principali: la Repubblica Serba e la Federazione di Bosnia ed Erzegovina
Gli Accordi di Dayton hanno posto fine al conflitto e avviato un processo di pace per la Bosnia-Erzegovina
La guerra in Bosnia-Erzegovina rappresenta un capitolo doloroso nella storia recente dell'Europa, spesso trascurato nella memoria collettiva occidentale
Questo conflitto mette in luce i pericoli del nazionalismo estremo e della manipolazione dell'opinione pubblica
È essenziale preservare la memoria di questi eventi per educare le generazioni future e prevenire la ripetizione di simili tragedie, promuovendo la pace e la comprensione interculturale