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Composti binari e loro nomenclatura

La nomenclatura e la scrittura delle formule chimiche dei composti binari seguono regole precise. Elementi come l'idrogeno, i metalli e i non metalli si combinano per formare sali, idruri, idracidi e ossidi, con proprietà distintive come la capacità di formare basi o acidi in soluzione acquosa. I perossidi, con il loro gruppo perossidico e proprietà ossidanti, rappresentano una categoria unica di composti binari.

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1

Nonostante la regola generale, l'______ viene scritto all'inizio quando si lega con elementi più elettronegativi di esso.

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idrogeno

2

Suffisso '-uro'

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Indica elemento più elettronegativo in composti binari IUPAC.

3

Prefissi numerici greci

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Denotano numero atomi dello stesso elemento in un composto (es. di-, tri-).

4

Omissione 'mono-'

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Non si usa se elemento meno elettronegativo è in un solo esemplare nel composto.

5

Gli ______ sono acidi formati dall'unione di idrogeno con alogeni o elementi del gruppo VIA, ad eccezione dell'ossigeno, come l'acido ______ (HBr in soluzione acquosa).

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idracidi bromidrico

6

Termini 'ferroso' e 'ferrico'

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Indicano stati ossidazione Fe: 'ferroso' per Fe2+ e 'ferrico' per Fe3+.

7

Solfuro ferroso vs solfuro ferrico

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Solfuro ferroso è FeS, solfuro ferrico è Fe2S3, differiscono per stato ossidazione Fe.

8

Nomenclatura idracidi tradizionale

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Usa 'acido', radice elemento non metallico, desinenza '-idrico', es. acido cloridrico.

9

Gli ossidi come il ______ (FeO) possono diventare basi quando sciolte in acqua.

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ossido di ferro(II)

10

Il ______ (CO2) è un esempio di ossido non metallico che può trasformarsi in acido in soluzione.

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diossido di carbonio

11

Tipi di perossidi

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Ionici (es. Na2O2) e covalenti (es. H2O2).

12

Numero di ossidazione dell'ossigeno nei perossidi

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-1 per ciascun ossigeno.

13

Proprietà dei perossidi

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Ossidanti, rilasciano ossigeno.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Regole di scrittura delle formule dei composti binari

Nella scrittura delle formule chimiche dei composti binari, si segue la convenzione di posizionare per primo l'elemento meno elettronegativo e per ultimo quello più elettronegativo. L'idrogeno, tuttavia, viene generalmente scritto per primo quando si combina con elementi più elettronegativi, come nel caso dell'acqua (H2O) e degli idracidi (es. HCl, HBr). Questa convenzione non solo rispecchia la polarità e il tipo di legame chimico, ma aiuta anche a prevedere il comportamento del composto in reazioni chimiche.
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Nomenclatura IUPAC dei composti binari

La nomenclatura IUPAC per i composti binari prevede l'utilizzo del suffisso "-uro" aggiunto alla radice del nome dell'elemento più elettronegativo, preceduto dalla preposizione "di" e dal nome dell'elemento meno elettronegativo. Ad esempio, il cloruro di sodio è indicato come NaCl. Per i composti con più atomi dello stesso elemento, si utilizzano prefissi numerici greci (mono-, di-, tri-, ecc.) per indicare la quantità, come nel tetraossido di dinitrogeno (N2O4). Il prefisso "mono-" è comunemente omesso quando l'elemento meno elettronegativo è presente in un solo esemplare nel composto.

Classificazione dei composti binari

I composti binari si classificano in sali, idruri e idracidi. I sali binari sono composti ionici formati dall'unione di metalli e non metalli, come il nitrato di potassio (KNO3). Gli idruri sono composti in cui l'idrogeno si combina con metalli o semimetalli e assume un numero di ossidazione negativo, come nell'idruro di litio (LiH). Gli idracidi sono acidi che si formano quando l'idrogeno si combina con alogeni o con elementi del gruppo VIA, escludendo l'ossigeno, e che in soluzione acquosa rilasciano ioni idrogeno, come l'acido bromidrico (HBr in soluzione acquosa). Questa classificazione è fondamentale per comprendere le reazioni chimiche e le proprietà dei composti binari.

Nomenclatura tradizionale dei sali binari e degli idracidi

La nomenclatura tradizionale differisce da quella IUPAC per quanto riguarda i sali binari e gli idracidi. Nei sali binari, si utilizzano termini come "ferroso" o "ferrico" per indicare diversi stati di ossidazione del ferro, come nel solfuro ferroso (FeS) e nel solfuro ferrico (Fe2S3). Per gli idracidi, la nomenclatura tradizionale prevede l'uso del termine "acido" seguito dalla radice dell'elemento non metallico e dalla desinenza "-idrico", come nell'acido cloridrico (HCl in soluzione acquosa). Questo sistema di nomenclatura è storicamente radicato e riflette il comportamento chimico dei composti.

Ossidi metallici e non metallici: nomenclatura e proprietà

Gli ossidi metallici, come l'ossido di ferro(II) (FeO) e l'ossido di ferro(III) (Fe2O3), sono composti ionici che possono formare basi in soluzione acquosa. La nomenclatura IUPAC utilizza numeri di ossidazione per distinguere gli stati di ossidazione, mentre la nomenclatura tradizionale utilizza termini come "monossido" o "diossido". Gli ossidi non metallici, come il diossido di carbonio (CO2) e il diossido di zolfo (SO2), sono composti molecolari che possono formare acidi in soluzione acquosa. La nomenclatura tradizionale li denomina "anidridi", seguite dalla radice del nome del non metallo e dalla desinenza "-ica" o "-osa", a seconda dello stato di ossidazione. Questa distinzione è cruciale per prevedere il comportamento dei composti in reazioni chimiche.

I perossidi e la loro caratteristica chimica

I perossidi sono composti caratterizzati dalla presenza di un gruppo perossidico, con due atomi di ossigeno legati covalentemente e un numero di ossidazione di -1 per ciascun ossigeno. Possono essere sia ionici, come il perossido di sodio (Na2O2), sia covalenti, come il perossido di idrogeno (H2O2). Questi composti sono noti per le loro proprietà ossidanti e la capacità di rilasciare ossigeno. La loro formula chimica è rappresentativa della struttura unica del legame perossidico e non può essere semplificata ulteriormente.