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Il Futurismo, movimento avanguardista fondato da Filippo Tommaso Marinetti, promosse un'arte dinamica che esaltava progresso e velocità. Caratterizzato da opere come 'Elasticità' di Boccioni e la poesia 'Zang Tumb Tuuum', il movimento influenzò profondamente la cultura del Novecento, abbracciando anche tematiche politiche e nazionalismo.
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Il Manifesto del Futurismo, scritto da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, esprimeva i principi fondamentali del movimento, tra cui l'adorazione del pericolo e l'esaltazione della modernità
Il Futurismo promuoveva un'ideologia incentrata sul progresso e l'innovazione tecnologica, celebrando l'era dell'industrializzazione e la trasformazione delle città
L'arte futurista si proponeva di catturare la realtà in costante evoluzione, enfatizzando un senso di energia dinamica e una passione per il movimento e la velocità
Il Futurismo si contraddistingueva per il suo rifiuto del passato e la sua esaltazione della modernità, in netto contrasto con la contemplazione passiva
I futuristi vedevano nelle macchine, nelle fabbriche e nella trasformazione delle città la manifestazione di una nuova estetica, celebrando la bellezza della velocità e della modernità
Opere come "Elasticità" di Umberto Boccioni esemplificavano l'arte futurista, rappresentando il movimento e la dinamicità della vita contemporanea
Il Futurismo ebbe un rapporto complesso con la politica, spaziando dall'anarchismo all'anticlericalismo, fino a un nazionalismo estremo
Molti futuristi sostennero l'interventismo nella Prima Guerra Mondiale, vedendo nel conflitto un'opportunità per purificare la società e distruggere l'ordine obsoleto
La celebrazione del cambiamento e della distruzione creativa si rifletteva anche nella poesia futurista, con l'uso di tecniche innovative come le "parole in libertà"